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23 Luglio 2021 3 Commenti Giulio Burato
genere: MelodicRock
anno: 2021
etichetta: Aor Heaven
Tracklist:
1. Danger zone
2. Renegade
3. You think You’ve got it
4. Big city lights
5. Why Can’t you feel my love
6. Children of the lost brigade
7. Addicted
8. Alibi
9. Lay down your arms
10. Edge of surrender
11. Take me back
Formazione:
Nick Hogg: Bass guitar
Alexander Strandell: Lead vocals
Tom Martin: Rhythm guitar
James Martin: Keyboards
Dario Nikzad: Lead guitars
Alessandro Del Vecchio: backing vocals
Mikey Wilson: drums & additional guitar & keyboards
“Non c’è due, senta tre”. Il vecchio proverbio calza a pennello per recensire i Nitrate per la terza volta su tre uscite discografiche. A livello di statistiche questo è anche il terzo cambio di line-up, per la band nata dall’idea del bassista Nick Hogg a cui, questa volta, si affiancano i fratelli Martin (VEGA), alle chitarre e tastiere, supportati dal sempre presente Alessandro Dal Vecchio alla voce, da Dario Nikzad alla chitarra e da Mikey Wilson alla batteria. Chiude il cerchio dietro al microfono, dopo Joss Mennen e Philip Lindstrand , Alexander Strandell (ART NATION), da poco sul mercato anche con il primo album della super band Crowne. Prendo la palla al balzo da questa annotazione discografica per fare una considerazione: è stato difficile addentrarsi in “Renegade” avendo le orecchie sature di “Kings of the North”. Se fosse passato più tempo rispetto a quanto offerto da Frontiers, sarebbe stato più facile ascoltare ed assimilare il presente album, ben prodotto dai fratelli Martin & Mikey Wilson; artwork a cura del nostro connazionale Nello Dell’Olmo. Distribuito da Aor Heaven.
La proposta musicale continua sulla falsa riga dei precedenti due lavori, rimarcando maggiormente le influenze verso i Def Leppard. A tale proposito, basta ascoltare il basso pulsante del secondo singolo “Big city lights”, la coinvolgente “Addicted” dalle reminiscenze che portano al capolavoro di Bryan Adams “Waking up the neighbours” e la bella semi-ballad “Lay down your arms” di chiara matrice “Leppardiana”.
Nel lento “Why Can’t you feel my love” e nel primo singolo “Danger Zone” c’è un tocco di H.e.a.t. mentre nella conclusiva “Take me back” si respira aria di Care of Night con un refrain aperto e solare. Concludo con “You think You’ve got it” e la title-track, entrambe canzoni che hanno un loro piccolo fascino.
Conclusioni:
Un percorso non privo di avversità per i Nitrate che escono per la terza volta di fila con una line-up nuova. “Renegade” è un album derivativo, però godibile con chiari richiami a Joe Eliott & Co., e dovrà erigersi a punto fermo per evitare un altro cambio di formazione.
© 2021, Giulio Burato. All rights reserved.
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