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Recensione

59/100

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Constancia – Brave New World – Recensione

04 Maggio 2021 Comment Giulio Burato

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2021
etichetta: PRIDE & JOY Music

Tracklist:

1. Brave New World
2. Forget Me Not
3. Blame It on Love
4. Synchronistic
5. My Disease
6. The Key
7. Titanium
8. Stand Your Ground
9. Stronger
10. We Are Unbreakable
11. Open Your Heart

Formazione:

Pete Godfrey – vocals (Blood Red Saints, In Faith)
Janne Stark – guitar (Merryweather Stark, Overdrive, Locomotive Breath, Grand Design)
Mikael Rosengren – keyboards (Heartwind, Token, Scudiero)
Linus Abrahamsson – bass (Andromeda)
TrumPeter Svensson – drums (Heartwind, Faith, Mercy, Locomotive Breath)

 

Un nuovo mondo, un nuovo capitolo e un nuovo cantante.
Con queste tre semplici affermazioni, mi addentro alla recensione di “Brave New World”, terzo album degli svedesi Constancia. Si apre dunque un nuovo capitolo per la band dell’ex cantante David Fremberg , passato definitivamente al suo progetto parallelo Reggae Kiss, con la nuova ugola di Pete Godfrey, singer dei Blood Red Saints, dietro al microfono.

La dipartita di uno dei fondatori dei Constancia, ovviamente, può lasciare spiazzati, come un rigore dell’infallibile Kessie (Milan), ma i rimanenti componenti della band, a gol incassato, si sono rimboccati le maniche e hanno rimesso la palla al centro, producendo nuovo materiale discografico.
La presenza del bravo Pete ha rimodulato le coordinate musicali verso una ricerca melodica più accentuata, non togliendo però quei tocchi progressive, nei passaggi strumentali, dove va sottolineata la buona prova alle tastiere di Mikael Rosengren.
L’album scivola via in maniera abbastanza omogenea senza trovare quell’eurogol che lascia a bocca aperta.
Alcune canzoni sono degne di nota; la migliore del lotto è “Stronger” incastonata su un bel tappeto di tastiere, seguita dalla sofisticata “The key” e dallo speranzoso singolo “Brave new world”. Alcune altre, invece, sembrano degli autogol evitabili; mi riferisco nello specifico a “Blame it on love” che, alla solo lettura, mi ha catapultato alla perla dei Danger Danger, ma che, seppur diversa, la scimmiotta nei contro-cori, mentre “Stand your ground” e “Open your heart” non danno alcun valore aggiunto.
Buoni alcuni assoli di Janne Stark presenti su “We are unbreakable” e “Titanium” mentre Il resto delle canzoni sono come delle partite di fine campionato, senza, purtroppo, emozionare come una finale di Champions League.

Conclusioni:
Un lavoro fatto con mestiere e apre alla visione di “un nuovo mondo” per i Constancia, grazie all’innesto di Pete Godfrey. Primo, piccolo passo per una ripartenza, auspicata anche nella title-track, ma che per ora sembra più simile ad un mezzo passo falso.

© 2021, Giulio Burato. All rights reserved.

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