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17 Dicembre 2020 5 Commenti Giulio Burato
genere: Hard rock
anno: 1987
etichetta: Bmg
ristampe:
Tracklist:
1.Ready 4 reaction
2.Never mind
3.Sleeping all alone
4.Champion
5.Don’t get me wrong
6.Sweet obsession
7.Rock me now
8.American nights
9.Fantasy
10.Give it a try
11.Cold days
Formazione:
Claus Lessmann lead and backing vocals
Hans Ziller lead and acoustic guitars, backing vocals
Horst Maier-Thorn lead guitar, backing vocals
Joerg Deisinger bass, backing vocals
Ken Mary drums, backing vocals
Martin Ernst - keyboards
Nella mia breve carriera da recensore (amatoriale), ho riscontrato una falla nel mio sistema di scrittura; senza un reale motivo di fondo, sono sempre stato un po’ allergico all’hard rock di matrice teutonica. Per carità, ci sono alcuni album degli Scorpions e alcuni degli Helloween presenti nella mia discografia, ma sono come granelli di sabbia in una spiaggia, rispetto alla vastità di proposte che arrivano dal centro Europa.
Per lenire a questa falla, devo fare marcia indietro sino al lontano 1987, quando, per pura casualità, decisi di acquistare la musicassetta di una band, a me sconosciuta, chiamata Bonfire.
“Fire works” è l’album che esce da quei miei “ottusi” schemi e che considero una gemma dell’hard rock di stampo tedesco e mondiale.
Uscito tramite la prestigiosa BMG, prodotto da uno dei Diego Maradona (RIP) della produzione, Michael Wagener, registrato negli studi americani di Hollywood , supportato al songwriting dai grandi Desmond Child e Jack Ponti, “Fire works” è il secondo album della band capitanata, ancora oggi, dal chitarrista Hans Ziller, unico “superstite” di quella prodigiosa formazione.
Al suo fianco la voce di Claus Lessmann (di recente nei Phantom V), storico e emblematico frontman nella loro discografia, il session-man Ken Mary alla batteria, il bassista Joerg Deisinger, l’altro chitarrista Horst Maier-Thorn (RIP) e Martin Ernst in supporto alle tastiere.
La qualità delle canzoni rende impossibile una descrizione track by track. Non ci sono cali di tensione o filler ma c’è una tracklist così roboante da reggere il confronto con album storici nel settore. Da “Ready 4 reaction” a “Cold days” è un trionfo di potenza e melodia; le venature teutoniche sono plasmate da forti richiami a stelle e strisce che resero l’album molto appetibile anche oltre oceano. Al tempo, riuscì a vendere più di 100.000 copie, destando un grande interesse e successo.
Oggi, canzoni come “Never Mind”, “Champion”, “Sleeping all alone”, “Fantasy” e la power ballad “Give it a Try” sono alcuni dei fiori all’occhiello dei Bonfire.
Semplicemente da avere, semplicemente “fuochi d’artificio” musicali.
© 2020, Giulio Burato. All rights reserved.
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