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13 Dicembre 2020 1 Commento Luka Shake Me
genere: Melodic Hard Rock
anno: 2020
etichetta: Frontiers Music
Tracklist:
In The Dark
Laws Of Attraction
Let Me Be Me
Free
Look At Me Now
Maze
Let Me Go
Only You
Earth Calling
You Can't Stop Me
Call Me Now
Formazione:
Rosa Laricchiuta: Voce
Andrea Seveso: Chitarre
Alessandro del Vecchio: Tastiere, Basso
Michele Sanna: Batteria
Erika Ceruti: Cori
La produzione di cui mi accingo a parlarvi è l’esempio di come la musica a volte possa essere cinica e allo stesso tempo alla lunga anche meritocratica. Il cinismo di presentare in ritardo al mondo del rock duro un’artista di grande spessore e dunque grazie alla perseveranza e al talento, il riscatto, il concretizzarsi di un qualcosa di assoluto valore. Rosa Laricchiuta dopo una buona gavetta e la presenza al “The Voice” canadese prima e l’arruolamento della Trans – Siberian Orchestra poi, che ne hanno reso vetrina per la grande ugola canadese, viene finalmente notata dalla nostrana Frontiers grazie anche al supporto dell’ ormai onnipresente Soto messosi ottimamente in luce nel platter duettando in una traccia con la talentuosa singer canadese. Fin dal primo ascolto sono rimasto estasiato dalla potenza e calore che esprime Rosa; a mio avviso una delle migliori ugole presenti nel roster Frontiers.
“In The Dark” opener di grande impatto catalizza l’attenzione sulla graffiante e potente ugola della singer canadese che ben riesce a enfatizzare una traccia imponente di Hard Rock moderno. Il tutto lascia presagire che ci si possa trovare di fronte un prodotto sicuramente qualitativo ma come appena accennato dal taglio moderno.
“Laws Of Attraction” decisamente più monolitico nel suo incedere per poi aprirsi in un bel refrain discretamente ricercato. La presenza di Soto impreziosisce il tutto. Non da strapparsi le orecchie ma godibilissimo.
“Let Me Be Me” necessita più di un ascolto per essere pienamente metabolizzato. C’è da dire che in contesti del genere Rosa riesce ad esprimersi al meglio alternando momenti più caldi a partiture più spinte e aggressive per una power ballad dal sapore malinconico e struggente.
“Free” ha l’incipit radiofonico, qualora qualche DJ sparso per il globo abbia voglia di tuffarsi sapientemente negli eighties. La classe e l’eleganza dell’ugola canadese non a nulla da invidiare ad esempio a una Ann Wilson, so che il paragone può risultare azzardato, ma neanche troppo.
“Look At Me Now” intro acustico per l’ennesima power ballad che potrebbe far storcere il naso a coloro che si aspettano una decisa sgasata del platter. Per certi versi condivido la produzione nella scelta che vira verso un songwriting melodico,magniloquente importante, il tutto cesellato da un sound oscuro.
“Maze” è imponente e non fa altro che confermare le mie impressioni sulla scelta del songwriting. I bpm sono decisamente bassi e si vira verso un Hard Rock moderno. Nulla a che vedere con i richiami eighties vagamente sfiorati per le tracce precedenti. C’è da aggiungere che in quanto a personalità, la traccia in questione è assolutamente fresca purchè non si cerchi il chorus da canticchiare.
“Let Me Go” segue peddisequamente l’incipit della traccia precedente. Calda interpretazione enfatizzata da un cantato caldo sicuramente agevolato da un “pasta” vocale scura. Condivido in toto dunque la scelta di far emergere linee vocali relativamente ricercate. Una produzione di spessore la si vede anche da come dirige un cantato permettendogli di spiccare davvero il volo.
“Only You” malgrado ci siano elementi sempre di buona fattura,il tutto può risultare pesantuccio dopo essersi sorbiti pezzi simili alla traccia in esame; avrei optato a questo punto per qualcosa di più leggerino.
“Earth Calling” sembra che qualcuno sia venuto in mio soccorso donandomi a questo punto un pezzo sempre duro e corposo ma decisamente più agile e scorrevole. Una delle mie tracce preferite malgrado non abbia un chorus da primo ascolto, forse è proprio questa la forza delle tracce che per essere metabolizzate necessitano di più ascolti; ne hai sempre voglia e non risultano stantie. Pochi orpelli e tanta sostanza.
“You Can’t Stop Me” quasi in dirittura d’arrivo è un altro esempio di Hard Rock moderno oscuro con chitarroni tanto in voga, per chi ama soluzioni di questo tipo una manna dal cielo. A gusto personale adoro lavori di questo tipo che tentano quantomeno di diversificarsi dalla massa che tediosamente tenta di avvicinarsi ai vecchi fasti ma stancando alla lunga.
“Call Me Now” in chiusura è teatralmente epica ma mai stucchevole o ridondante e sembra voler chiudere il cerchio su un lavoro che merita davvero attenzione a chi ha voglia di cimentarsi nell’ascolto di qualcosa sufficientemente fresco.
IN CONCLUSIONE: Come già ampiamente rimarcato, il lavoro a mio modesto avvisto merita attenzione se non altro perchè siamo saturi di aor che a parte qualche sapiente eccezione non porta più da nessuna parte. La mia valutazione in generale è più che positiva; se proprio dovessi trovare un appunto, lo farei sulla mancanza di un paio di hit, ma proprio per accontentare coloro che desiderano il classico cotto e mangiato. Per il resto direi che la produzione Black Rose Maze fa centro al primo colpo.
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