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Damn Freaks – Love In Stereo – Recensione

09 Novembre 2020 7 Commenti Samuele Mannini

genere: Hard rock
anno: 2020
etichetta: Volcano Records

Tracklist:

Love Under Fire
I’m Not Your Enemy
Bullets For You
Requiem
Scream & Shout
Life’s Too Short To Feel Old
Game Over
Cry For Love
Austin, Texas
Kiss My Ass
Stranger To Your Touch

Formazione:

Matteo Panichi – drums
Marco Torri – electric and acoustic guitars
Iacopo “Jack” Meille – lead and backing vocals
Claudio Rogai – bass

Contatti:

https://facebook.com/DamnFreaks/

 

Secondo album per i miei concittadini, i fiorentini Damn Freaks che in questo tribolato 2020 ci propongono una ventata di sano Hard Rock old style scacciapensieri , ma con un ottimo songwriting , e Dio solo sa quanto ce ne sia di bisogno.

Capitanati dalla voce dei Tygers of Pan Tang Jacopo Meille i Damn Freaks sfornano un lavoro davvero niente male mixando sapientemente le atmosfere hard made in Usa , andando tranquillamente a toccare sia il party Rock più scanzonato tipico degli 80’s , sia le polverose atmosfere delle higways americane e combinando il tutto a tocchi introspettivi e spolverate di cantato di matrice zeppeliniana.

Ora per chi di voi non lo sapesse il buon Meille fa parte anche dei Norge una delle più accreditate cover band dei Led Zeppelin e per chi come me ha avuto la fortuna di poter assistere ad un loro live sa benissimo che le tonalità ed i picchi interpretativi di Robert Plant non sono affatto alieni alle corde vocali di questo magnifico vocalist che  non teme di  andare ad omaggiare in alcuni pezzi del disco , ascoltare Scream and Shout per credere.

Diversi sono i brani degni di nota tra i quali  l’opener Love Under Fire , un hard rock tagliente dall’ incedere a tratti Priestiano, Requiem introspettiva e nebbiosa  , ma allo stesso tempo coinvolgente  e la succitata Scream & Shout che richiama alla mia memoria i Kingdom Come di In your face. I tre singoli con i relativi video svelano invece l’ anima più “festaiola” , si odono infatti echi losangelini nelle note di Life’s Too Short To Feel Old ,Game Over e Bullets For You con relativi e maliziosi ammiccamenti ai Poison Warrant et similia. Nel breve intro  Austin Texas ci muoviamo invece in territori più southern che sfociano in Kiss my Ass con relativa strizzatina d’occhio alle atmosfere Tangier. Menzione d’onore per la finale Stranger To Your Touch,  hard rock roccioso con ritornello radio friendly che personalmente avrei scelto come singlolo e che quando sarà finalmente possibile suonarlo live sarà sicuramente una bomba.

Una nota personale sulla produzione al cui mixaggio ha contribuito Harry Hess degli Harem Scarem, potrà piacere o no , ma sicuramente è una delle poche produzioni moderne che riesce a suonare vintage non so se è stata una cosa voluta , ma sicuramente contribuisce a smarcare l’opera dalla massa di copia ed incolla attualmente in circolazione.

Insomma un disco tutto d’un pezzo, granitico, sano e old fashioned da sparare a manetta sullo stereo della macchina in ricordo dei bei vecchi tempi, ma con la consapevolezza che ‘Jack’ e soci sono qui oggi pronti per farci scuotere i nostri culetti e battere i piedi a ritmo senza pensare troppo al domani……e bravi Freaks.

© 2020, Samuele Mannini. All rights reserved.

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