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Recensione

70/100

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Atlas – Parallel Love – Recensione

02 Ottobre 2020 9 Commenti Samuele Mannini

genere: Power/Aor
anno: 2020
etichetta: Aor Heaven

Tracklist:

1. The Fever, 2. Without You, 3. In Your Head, 4. Weathered Heart, 5. Human Touch, 6. Dare To Love, 7. Falling Out Of Love, 8. Early Warning, 9. We Are The Fire, 10. Beyond The Limit, 11. Here With You

Formazione:

Craig Wells (Vocals), Howie Little (Guitar), James Thorley (Keyboards), Chris Redfearn (Bass) and Ryan Briggs (Drums)

 

Cominciamo subito parlando del voto , intanto due premesse: io non sono di manica tanto larga.  Secondo: quando io a scuola prendevo sette beh, voleva dire che avevo fatto un buon lavoro.

Veniamo dunque a bomba a parlare del disco. I Britannici Atlas giunti al secondo album si muovono su un territorio che sicuramente deve molto al prepotente ritorno della new generation del hard melodico scandinavo, ma, ed è un ma bello pesante,  in praticamente tutto il disco io scorgo rimandi più o meno velati a due gemme made in Uk quali, i Balance of Power di Book of secrets ed il primo e ancora acerbo Do you Believe dei The Quest e tutto ciò serve ad elevarli dalla massa di copia e incolla che girano di questi tempi sulla scena melodica.

Tutto ciò spicca secondo me in maniera particolare nella non convenzionale Without you, negli inserti quasi progressive di Falling Out Of Love, nella tirata Early Warning e nella articolata e particolare Beyond The Limit.

Mentre le canzoni più catchy sono sicuramente: Wethered Heart, il singolo Human touch, la ritmata e sognante Dare To Love e la conclusiva Here with you, che sicuramente non mancheranno di catturare l’attenzione di chi apprezza la melodia ed i ritornelli a presa rapida.

In conclusione quello che non mi ha convinto appieno, è che a mio personalissimo parere , la voce del cantante  si muove spesso su registri alti e non si amalgama moltissimo con la parte musicale, avrei preferito che l’interpretazione fosse più piena e baritonale, ma ripeto, è un gusto meramente personale ed opinabile e  qualcuno giustamente potrebbe giudicare in modo diverso.

Insomma io una possibilità di ascolto la darei,  sicuramente è un disco perfettibile, ma con spunti molto interessanti che spero vivamente possano essere sviluppati in futuro e che potrà piacere agli ascoltatori più smaliziati meno legati ai clichè del genere melodico.

© 2020 – 2023, Samuele Mannini. All rights reserved.

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