Recensione

CWF (Champlin, Williams, Friestedt) – II – recensione

16 Maggio 2020 8 Commenti Denis Abello

genere: Weast coast / AOR
anno: 2020
etichetta: Black Lodge Records

CWF… si sancise per la seconda volta (senza contare il mini ep 10 Miles e il Live in Concert) il patto tra Champlin, Williams, Friestedt per dare alla luce questo II… e se siete amanti del West Coast AORizzato (cioè con le chitarre qua e la belle presenti… o almeno così lo classifico io), allora potreste chiudere qui baracca e burattini e fiondarvi all’ascolto di questo ispiratissimo (a parte nel titolo) II.
Non voglio neanche stare a dover precisare chi sono i due pesi massimi del progetto, Joseph Williams (TOTO) e Bill Champlin (CHICAGO), ma l’ho appena fatto e vi bastino i nomi che ho messo tra parentesi… e se non sapete chi sono le due band citate i casi sono due, siete qui per hackerare il sito o il Buon Dio vi ha dato una seconda possibilità di dare un senso alla vostra vita e di scoprire le due band sopra citate.
Peter Friestedt, mastermind del progetto, invece altro non è che uno Svedese “Guru” della chitarra stile weast coast… il suo tocco raffinato ed elegante è talmente naturale da far sembrare questo stile (bello complesso!) alla portata di tutti… ma scordatevelo, o nelle vostre dita prima ancora del sangue sono scorsi litri di Blues, Rock, Jazz o a questo livello non suonerete mai!

Direi che dalle premesse avete capito che se siete amanti di questo genere allora qui vi ritroverete come un bimbo di 7 anni a Disneyland (o come il papà se è da un po’ che siete su questa terra, tanto i papà non lo ammetteranno mai, ma quando entrano a Disneyland è come se avessero anche loro 7 anni).
Parlare dei pezzi risulta quasi riduttivo e uno spreco di tempo tanto si va a parare sempre su 10 piccole perle di puro weast coast cantate e interpretate da gente che in questo genere ci ha sguazzato da sempre… e con Talento direi, ospiti dell’album compresi.
Lo stile è quello soft, elegante e raffinato che ci si aspetta con l’innesto di soli di chitarra qua e la pregevolmente cesellati e sartorialmente cuciti sullo stile di ogni pezzo, valore aggiunto notevole di qust’opera.

Quindi partendo dal mid tempo Weastcoast/AOR di Runaway Dancer che piazza la prima sorpresa con un sempre bravissimo Lars Säfsund (Work of Art, Lionville) alla voce, lasciandosi accarezzare dalla delicatezza di 10 Miles, perdendosi grazie alla voce in duetto di Michael McDonald (Doobie Brothers) nel sapore Rhytm & Soul di Love In The World, giocando sul ritornello della frizzante Amanda’s Disguise impreziosita dalla partecipazione del finlandese Frank Ådahl, cavalcando i fiati di Between The Lines per arrivare nella seconda parte e muoversi sul pop/rock di Look Away (rifacimento dell’originale pezzo dei Chicago) per poi stringersi il cuore sulle note di All That I Want e ancora giocando con richiami soffusi di folk rock su Restless Love e dando voce alla “quota rosa” dell’album (Tamara Champlin) su Price Of Love per scivolare chiudendo le danze con movimenti lenti su Sometimes You Win ci ritroviamo sicuramente un album che nel genere proposto difficilmente troverà rivali in questo 2020!

© 2020, Denis Abello. All rights reserved.