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Recensione

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Edge of Forever – Native Soul – recensione

06 Dicembre 2019 6 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2019
etichetta: Frontiers Music Srl

Tracklist:

1. Three Rivers
2. Native Soul
3. Promised Land
4. Carry On
5. Take Your Time
6. Dying Sun
7. Shine
8. I Made Myself What I Am
9. War
10. Wash Your Sins Away
11. Ride With The Wind

Formazione:

Alessandro Del Vecchio: Lead Vocals, keyboards
Aldo Lonobile: Guitars
Nik Mazzucconi: Bass Guitar
Marco Di Salvia: Drums

Contatti:

edgeofforever.it
facebook.com/edgeofforeverband
instagram.com/edgeofforeverband

 

Alessandro Del Vecchio è il cardine dietro agli Edge of Forever… ma prima di questo Del Vecchio è stata una delle sorprese più clamorose che l’Italia ci ha “vocalmente” regalato in questi anni! Se a questo aggiungiamo che, oltre al dono che Mamma Natura ha pensato bene di fargli, il nostro pischello ha anche un discreto Talento come songwriter e produttore (roba che giusto giusto è al momento uno degli Artisti più quotati del panorama Melodic Rock / Hard Rock del momento)… e se infine ci mettiamo anche dalla sua un’umanità d’Animo non scontata che nella musica non è indispensabile ma… aiuta… allora si capisce bene come un nuovo album degli Edge Of Forever fosse atteso dal sottoscritto come Colpo Grosso (Grande Umbertone Smaila e le ragazze Cin Cin…) ai tempi dell’adolescenza!

Ammettiamolo, non è stata un’attesa breve! Infatti dall’ultima apparizione del monicker Edge of Forever sulla patinata copertina di un album (Another Paradise) son passati quasi 10 anni (e rileggetevi la recensione va… che ormai buona parte di noi rocker è semi-rincogl.. un po’ avanti con l’età e la memoria può fare cilecca… 😀 ). La storia degli Edge of Forever parte però nell’ormai lontano 2002 con l’album Feeding The Fire (prodotto dal compianto Marcel Jacob… R.i.p… omaggiato in Native Soul dal pezzo Take Your Time) seguito da Let The Demon Rock ’n’ Roll, album nei quali l’onere vocale era in mano a Bob Harris. Onere che solo con Another Paradise passerà nella corde (vocali) di Del Vecchio.

Arriviamo quindi ad oggi e a questi rinati Edge of Forever che vedono il solo Del Vecchio come membro originale a cui fa seguito Nik Mazzucconi al basso (già presente nel precedente lavoro) e i nuovi innesti Aldo Lonobile (Secret Sphere e Death SS) alla chitarra e Marco Di Salvia (Hardline / Kee of Hearts) alla batteria. La band è di quelle “Notevoli” e aggiunge ulteriore hype intorno a questo Native Soul.

Non giriamoci intorno, l’album è di classe superiore sia per originalità e stile che interpretazione. Undici pezzi che confezionano un album maturo e a tratti riflessivo che contrappone con estrema eleganza ad un tocco Melodic Hard Rock generale una maturità e intensità dei testi in grado anche di far riflettere oltre che intrattenere… e se la qualità complessiva dei brani proposti è nettamente alta la prova della band non è da meno con una sezione ritmica in grado di regalare muscoli a brani su cui la voce di Del Vecchio giostra da artista navigato e con maestria sulle pennallate da maesto che Lonobile è in grado di piazzare qua e la con la sua chitarra.

Nei pezzi ritroviamo soprattutto, come è giusto che sia, il passato artistico di Del Vecchio che è qui in grado di esprimersi al massimo della sua personalità e anche per questo Native Soul ne risulta un album confortevole per chi ha seguito la carriera di Alessandro ma con un lato estremamente libero sia nel songwriting che in alcune scelte stilistiche dell’album… e la splendida introduzione “a cappella” di Three Rivers ne è l’esempio più lampante.
Da qui è una carrellata di pezzi che generalmente mostrano i muscoli ma senza mai scordare melodia e armonia e che comunque non disdegnano di giostrare sulla storia del melodic rock come nella journeyana (o revolution santsiana ) Promised Land o nelle reminescenze Hardline style di War o ancora che poggiano tutta la loro essenza su cantato e cori (Carry On). Non mancano poi brani molto personali come Native Soul, I Made Myself What I Am o la ballata Shine in cui si raggiunge uno dei momenti Top di questo Native Soul.

IN CONCLUSIONE

Aspettatevi un album importante che regala una maturità artistica di grande spessore agli Edge of Forever ed alla loro mente Alessandro Del Vecchio. Album che si piazza tranquillamente tra le uscite più notevoli di quest’anno e che riporta a noi una delle più belle voci che l’Italia abbia regalato negli ultimi anni alla musica.

© 2019, Denis Abello. All rights reserved.

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