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Wyatt Earp – Wyatt Earp – Recensione

19 Marzo 2019 11 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2018
etichetta: Andromeda Relix

Tracklist:

01. Dead End Road
02. Ashes
03. Live On
04. With Hindsight
05. Back From Afterworld
06. Gran Torino

Formazione:

Leonardo Baltieri – voce
Matteo Finato – chitarra
Flavio Martini – tastiere
Fabio Pasquali – basso
Silvio Bissa – batteria

 

L’album di debutto omonimo della band hard rock veronese dei Wyatt Earp ha visto la luce sul finire del 2018, promosso e realizzato con il contributo della label Andromeda Relix, da sempre realtà attentissima ai talenti emergenti del panorama rock italiano.

Gli appassionati del rock classico alla Deep Purple e alla Led Zeppelin, e gli amanti del prog rock settantiano stelle e strisce in stile Kansas, possono facilmente ritorvare qui tante note affini ai loro stili musicali preferiti. E’ indubbio infatti come questo gruppo si ispiri a queste realtà storiche del genere, producendo un disco composto da sole sei tracce ma decisamente articolato, lungo ed evoluto, maturo nel sound e nello stile, prodotto con suoni caldi ed avvolgenti come quelli degli anni ’70 da un bravissimo Patrick Engel dei Temple Of Disharmony. La prova tecnica dei componenti è poi delle migliori, con Leonardo Baltieri perfetto interprete vocale delle difficili trame chitarristiche di un Matteo Finato che non disedegna di duettare anche a lungo con le tastiere di un brevo Flavio Martini, mentre il basso di Fabio Pasquali e la batteria di Silvio Bissa seguono incalzanti con il loro ritmo e groove.

E, seppur l’originalità dello stile non sia quello che è ricercato nello stile compositivo di questo gruppo, sarà facile perdersi ed immergersi totalmente nelle trame zeppeliniane della traccia opener Dead End Road, seguita da una terzetto di canzoni (Ashes – Live On – With Hindsight) che invece strizzano l’occhio al prog americano e impressionano (e tanto) per il loro altissimo tasso tecnico, e per la assouta padronanza che ne hanno gli interpreti. Back From Afterworld invece è tutta una tributo ai Deep Purple, con la suite finale Gran Torino che è l’epicentro del disco tutto, e che non riesco a commentare in altro modo che con un wow!

IN CONCLUSIONE

I Wyatt Earp sono un’altra bella scoperta della Andomeda Relix.

Un gruppo italiano solido, maturo, di puro revival hard rock anni’70s. Consigliati!

 

© 2019, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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