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The Cruel Intentions – intervista

The Cruel Intentions – intervista

03 Luglio 2018 2 Commenti Denis Abello

intervista a cura di Mary Loki Hyde del 27 maggio 2018

Dopo un viaggio massacrante che comprende l’inabilità di trovare una fermata del bus (attività che mi ha tenuto occupata per quasi un’ora, mentre, lentamente e inesorabilmente, il mio straordinario sarcasmo veniva demolito da un sempre più ampio buco nero di disperazione) raggiungo il Circus di Scandicci, dopo essere partita da un infernalmente calda Milano. Già appena entro al locale la mia ansia viene dissipata. Sarà l’atmosfera da circolo Rock della Resistenza, di quelli portati stoicamente avanti da quella manciata che ‘ci crede ancora’, gli zii eroi che continuano a combattere perché alle nuove generazioni rimangano almeno gli stracci dell’antica gloria, o saranno le gigantografie dei Led Zeppelin, di Ozzy Osbourne e Ian Anderson che mi sorridono sornioni. Mi dirigo verso il backstage dove trovo uno stanco ma felice Andrea Dolzan (organizzatore del mini tour che ha toccato Padova-Vercelli-Firenze) che mi introduce i ragazzi.

MARY: Come avete deciso di formare i Cruel Intentions?
Lizzy: Beh, sono tornato indietro dagli Stati Uniti perché cominciavo davvero ad annoiarmi. Sono tornato in Svezia. Mats è un’ amico di mia moglie, siamo stati ospiti a casa sua. L’ho conosciuto per questo. Parlando quella sera viene fuori che ascoltiamo la stessa musica e dopo un paio di birre gli ho detto ‘dovremmo formare una band’. E così abbiamo fatto. E Mats conosceva Kristian da prima perché suonavano assieme. Io avevo smesso di suonare da cinque anni e sentivo di voler ricominciare. Tutto qui.

MARY: A cosa vi ispirate per scrivere i vostri pezzi? C’è un messaggio che vorreste lanciare?
Lizzy: ‘It’s just Rock n’ Roll’. Vorremo trasmettere un messaggio positivo. Quando hai bisogno di evadere, per esempio perché la vita è noiosa, basta premere play. In effetti ci sono canzoni per qualsiasi stato d’animo, alcuni nostri pezzi sono per i momenti tristi, alcuni parlano di momenti felici e altri hanno un mood arrabbiato. Ma il Rock n’ Roll ha un potere edificante, quindi, qualsiasi sia il tuo stato d’animo basta mettere un buon pezzo Rock e andrà subito meglio.

MARY: Ho visto che avete online un sacco di singoli, con un video su YouTube per quasi ognuno di essi. Mi ha ricordato un modo di lavorare non tipico dei musicisti Rock, ma più vicino ai nuovi fenomeni internet di ragazzi e ragazze che costruiscono il loro pubblico sul social. Cosa vi ha spinto a differenziare in questo modo il vostro lavoro rispetto a quello di altre band?
Lizzy: Beh, posso rispondere alla prima parte di questa domanda: non ero interessato a produrre un album. Volevo solo comporre e buttar fuori i pezzi. Mi rifiutavo di voler comporre un album.
Mats: Non avevamo abbastanza pezzi per farlo.
Lizzy: infatti! Era una responsabilità troppo grande da affrontare. Fin’ora. Recentemente abbiamo ottenuto un contratto, quindi fra poco uscirà il disco. Il motivo dei video è che…
Mats: Raggiungono più persone.
Lizzy: Sí, ed è più bello che il pubblico abbia qualcosa da vedere oltre un pezzo da ascoltare. Il pezzo che non ha un video è solo perché quando lo abbiamo fatto uscire non avevamo abbastanza soldi per farlo in quel momento, ma la nostra intenzione è farne uno anche per quello.
Mats: È abbastanza costoso decidere di agire in questo modo. Il primo che abbiamo fatto uscire è ‘Borderline Crazy’, ormai più di 5 anni fa, perché era l’unico pezzo che avevamo. Quando ho ascoltato la Demo mi è piaciuta subito. Ho cominciato a pensare come potevo migliorarla aggiungendo del mio, come tutti potessero integrarsi al pezzo per renderla migliore. Poi abbiamo fatto il video. Poi c’è stata Stare At The Sun, che è un’altro pezzo che aveva scritto Lizzy, di cui non abbiamo fatto il video. E poi abbiamo composto Genie. È stato davvero molto divertente fare quel video. Come ha detto Lizzy, vedere un video mentre ascolti un pezzo è più coinvolgente, attira di più l’attenzione e diverte.
Lizzy: E diverte riguardarmi nei video! (Ride)
MARY: Quindi diciamo che tenete un piede in due scarpe, sia la parte live che la parte online…
Mats: Sí, abbiamo sicuramente iniziato come una ‘Online Band’. Abbiamo fatto un paio di video prima di iniziare ad esibirci.
Lizzy: Ma la cosa più divertente è fare live. È la cosa più bella che puoi fare con una band. E devo chiedere scusa per il mio pessimo inglese, ma sono in super hangover…
MARY: Anche io. C’è una ragione particolare per cui avete scelto la musica Rock per esprimervi? Come è avvenuta questa scoperta?
(Ridono) Domanda complessa.
Mats: una chiamata. Lo senti.
Lizzy: Quando ero un bambino ero molto timido. E anche un po’ nerd. Ne parlavamo proprio l’altra sera no? (Indica Andrea) È stato un modo per evadere dalla realtà. Attraverso il Rock diventavo me stesso, potente e fico. Ci ho messo 37 anni ma ora finalmente posso dire ‘sono un fico’!
(Ridiamo)
Lizzy: Nella mia testa, almeno.
(Ridiamo)
Lizzy: Penso che le persone si affidino al Rock perché vogliono essere qualcosa di diverso rispetto alla solita routine. Io e i ragazzi abbiamo un lavoro, come gli altri, perché dobbiamo farlo per vivere, ma abbiamo anche la possibilità di andare in giro a suonare e siamo molto fortunati. Penso che più persone dovrebbero farlo, specialmente se hanno dei pensieri negativi riguardo alla loro vita. Prendetela in mano, fate qualcosa, suonate Rock n’ Roll!
Mats: Io personalmente ho cominciato perché mi attirava la diversità. Gli Iron Maiden penso siano stati i primi ‘alternativi’ che ho ascoltato. Mi hanno preso dal primo secondo di ascolto, perciò ho continuato a cercare cose simili, tipo gli Helloween, e altri, ancora e ancora. È fantastico.
Kristian: Avevo sette anni quando ho scoperto la musica Rock, coi Guns n’ Roses e i Metallica, AC/DC, mi hanno colpito moltissimo. Mi hanno travolto ad un tratto non ero più quello di prima. Sono andato ad un concerto e ho capito subito: ‘Questa è la mia strada, voglio fare questo per il resto della mia vita’. È una strada a senso unico, non torni indietro dal Rock. E infatti eccoci qui!

MARY: Cosa pensate possiamo aspettarci da voi?
Assieme: Rock!
(Ridiamo)
Lizzy: Penso comunque che le persone non dovrebbero aver aspettative su di noi, per nulla! Possiamo piacere e non piacere, ma non vogliamo tentare di compiacere gli altri. Suono per me stesso e per la mia band. Se al pubblico piace, bene, ma se non piace non me ne importa nulla.
Nemmeno io mi aspetto qualcosa, e ogni giorno succede qualcosa di nuovo! Magari un nuovo like online, una persona in più che si presenta allo show. È fantastico così per me, ed è questo che importa. E avere la possibilità di scrivere musica con una band è divertente.
Mats: Mi aspetto anche di crescere, come persona e come band.
Lizzy: Sí, mi aspetto di diventare migliore, ma non lo devo fare per forza, perché mi sto divertendo. Potremmo anche diventare la migliore band del mondo, ma se non mi trovo bene finirò per lasciare la band. Ma per ora mi sto divertendo, è questo che voglio, quindi va bene così.

//
MARY: Spiego ai ragazzi che divido sempre le interviste in due parti, la parte seria e la parte stupida, di cui è arrivato il momento. Loro si illuminano come lampadine ad alto voltaggio e mi sorridono.
//

MARY: Cosa direste a una persona che non ha mai ascoltato la musica Rock per convincerlo a provare?
(Riflettono)
Kristian: ti fa stare bene!
(Continuano a pensare)
Mats: Non ho mai dovuto convincere nessuno ad ascoltare Rock in effetti!
(Fortunato! / I ragazzi continuano a pensarci.)
Lizzy: È fottutamente difficile!
Kristian: Ascolta il Rock, cambierà la tua vita!
Lizzy: probabilmente direi ‘Se non ascolti Rock non sarò tuo amico!’
(Ci troviamo tutti d’accordo)

MARY: Cosa guardate di più su Netflix?
Lizzy: Oh! White Collar è la mia serie preferita!
(Mi sciolgo. Anche una delle mie. Non è bello quando scopri di avere qualcosa in comune coi tuoi idoli?)
Mats: Arrest Development (Ti Presento i Miei) è diventata la mia preferita.
(Il microfono viene passato a Kristian che soppesa la risposta)
Lizzy: Non rispondere cose strane!
Kristian: No, ci stavo solo pensando. L’ultima serie che ho guardato è Alienist, mi piace abbastanza. Ha un’atmosfera molto cupa. Dacci un’occhio!
E Stranger Things, amo Stranger Things. Si fanno una bella concorrenza!

MARY: Cosa vi piace fare quando non suonate? Chi siete al di fuori dei concerti?
Lizzy: Oh! Amo i miei gatti! (È così felice mentre lo dice!) Amo i miei gatti così tanto! Sono l’orgoglio più grande della mia vita! Sono il mio Sole! Li amo tantissimo.
Mats: Gli animali e la natura, principalmente. E viaggiare. Adoro viaggiare! Vedere posti nuovi, sperimentare, conoscere tante persone diverse, conoscere usanze e modi diversi. Mi piace suonare perché unisce le mie cose preferite, la musica e i viaggi.
Lizzy: l’unico problema dei tour è che non vedo i miei gatti quando sono in tour.

MARY: C’è una domanda che avresti sempre voluto ricevere in un’intervista? Se sì, qual’è? E qual’è la risposta?
(I ragazzi pensano. E pensano. Pensano un sacco. Pensano a lungo. Accidenti quanto pensano!)
Kristian: Non so se non mi viene in mente niente perché ho sempre trovato le interviste scrupolose o perché ho dormito in tutto otto ore negli ultimi tre giorni…
(Ridiamo)
Kristian: Sai, in realtà quando le persone ci chiedono della nostra musica siamo già abbastanza esaltati per il fatto che a qualcuno interessi, quindi non mi è mai capitato di pensare a qualcos’altro di cui vorrei parlare.
MARY: Quindi possiamo dire che già solo il fatto di poter parlare della musica che fate è una cosa che vi rende così felici che non avete bisogno di parlare di altro?
Lizzy: Non avrei saputo dirlo con parole migliori.

//

Li ringrazio per il loro tempo.
È veramente difficile per me spiegare quanto poter parlare con loro abbia significato. Ho sicuramente iniziato ascoltando i grandi, ma quando ho conosciuto Dave Lepard e Lizzy Devine, quello è stato vero amore. Non i grandi del passato che raccontavano di una gloria che non avevo modo di vivere, ma i ragazzi che raccontavano la loro rabbia più vicino alla mia adolescenza, alla mia vita di tutti i giorni. Amici. Fratelli.
Persone che sanno come mi sento, perché scrivono quello che penso dalla mia testa alle loro canzoni.
Sono stordita e felice, come non lo ero da anni.
Ma dal ritorno di Lizzy con dei nuovi, fantastici compagni di ventura non potevo immaginare di meno.

© 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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