Recensione

Palace of the King – Get Right With Your Maker – recensione

21 Aprile 2018 2 Commenti Marco 'Rokko' Ardemagni

genere: Classic Rock / Hard Rock
anno: 2018
etichetta: Golden Robot Records

Band australiana, debutta nel 2016 con ’Valles Marineris’ che li fa subito apprezzare attraverso le loro partiture blues & psych/hard rock.
Tim Henwood, la voce, confessa di aver girato il mondo suonando più di 300 shows nei primi 3 anni di vita.
Per la copertina (bellissima!) si avvalgono di un tatuatore pluridecorato (Kristian Kimonides).
In Aprile saranno in Europa, una puntatina in Terra d’Italia sarebbe assai apprezzata.

DI COSA STIAMO PARLANDO: di un Classic Rock pesantemente Seventies (e anche un po’ Funk) ma attualizzato con giudizio e sapienza come (vivaddio) si ascolta sempre più frequentemente negli ultimi mesi

I PEZZI ‘BBUONI’:
‘I Am The Storm’ 70’s contaminati dai giorni nostri, un piano ipnotico ci porta alla fine
‘Said The Spider To The Bird’ profonda anima nera

I PEZZI ‘NO BBUONI’:
‘Sold Me Down The River’ un bel sincopato rovinato da un chorus non all’altezza
‘The Serpent’ uguale a se stessa per tutto il minutaggio
‘Horizon’ uguale a quella prima
‘Fly Like An Evil’ uguale alle due prima.

LA VOCE: ottima… piacevolmente giovane, ma sensibilmente evocativa dei 70’s… a tratti Steve Lee/Gotthard

LE CITAZIONI: Deep Purple, Wolfmother, Uriah Heep

IN CONCLUSIONE:

Arrivati in fondo il tutto sa un po’ di occasione sprecata, ad un’ottima prima parte fa da contraltare una seconda troppo monotona e fotocopiata su se stessa… speriamo non si perdano perché la quadratura c’è ed è solida.

© 2018, Marco ‘Rokko’ Ardemagni. All rights reserved.