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16 Aprile 2018 0 Commenti Iacopo Mezzano
Dopo diversi anni di assenza, venerdì 13 aprile 2018 i leggendari Magnum hanno fatto il loro ritorno sul territorio italiano con una data unica Nazionale al Legend Club di Milano, locale per l’occasione gremito di gente venuta un po’ da tutte le parti d’Italia, e non solo (ben oltre i 250 gli spettatori totali paganti).
In Tour per pubblicizzare il loro ultimo album Lost on the Road to Eternity uscito a gennaio, i Magnum incentrano su questo disco gran parte della loro scaletta, suonando ben quattro pezzi nuovi sui quindici brani totali presenti in setlist. Il gruppo, venuto in Italia privo di supporter, inizia il suo spettacolo puntuale alle 21 e per un’ora e mezza abbondante delizia la platea italiana con una delle migliori esibizioni mai viste nel locale milanese, specie per i suoni, davvero perfettamente tarati. Bob Catley, dall’alto dei suoi 71 anni di età, non ha perso una virgola del suo carisma e della sua padronanza assoluta del palco e, nonostante la sua voce non sia più potente e precisa come un tempo, il suoc antato rimane tecnicamente di indubbia qualità, in palla dall’inizio alla conclusione dello show. Al suo fianco il fedele Tony Clarkin appare anche lui in grande spolvero, con la sua chitarra a lungo protagonista delle bellissime trame melodiche dei pezzi proposti e la sua perizia esecutiva a mostrarsi in ogni assolo o passaggio di fino. E’ bravissimo e molto presente sul palco anche il bassista Al Barrow, che ha alle spalle l’altrettanto bravo Rick Benton alle tastiere (degno sostituto del dimissionario Mark Stanway) e il precisissimo batterista Lee Morris, ultimo innesto di una formazione dimostratasi davvero coesa e di alto spessore tecnico non solo su disco ma anche dal vivo.
Al via con la bella When We Were Younger (tratta dal disco Princess Alice and the Broken Arrow), il concerto si concentra inizialmente sui pezzi recenti del gruppo. Ecco allora suonate in rapida sequenza le tracce Sacred Blood “Divine” Lies, Lost on the Road to Eternity, Crazy Old Mothers, Without Love, Your Dreams Won’t Die e Peaches and Cream, tutte estratte dagli ultimi due (bei) dischi della band e perfettamente riproposte dal vivo dalla formazione che, per i suoi quattro quinti, le ha composte. Anche per questo, si mettono qui in particolare luce proprio i nuovi componenti Al Barrow, Lee Morris e Rick Benton, davvero sciolti e particolarmente partecipi alla esecuzione di questi brani, tra cori, ottimi passaggi melodici, e tanta – tantissima – energia sprigionata dalle casse acustiche del palco.
Con la seconda metà dello show si entra però nel territorio storico dei Magnum e il valore dello spettacolo non può che avere una netta impennata. How Far Jerusalem e Les Morts Dansant, suonate una dietro l’altra, mandano in estasi il pubblico, mentre Bob Catley e Tony Clarkin ricostruiscono nota dopo nota i mattoni che hanno portato al successo internazionale questo gruppo inglese. L’esecuzione di Show Me Your Hands è ancora da brividi, al pari di quella di All England’s Eyes e Vigilante, con la sensazionale Don’t Wake the Lion (Too Old to Die Young) (che atmosfera, che tensione esecutiva!) a chiudere lo spettacolo prima del duplice bis. Le tracce scelte per la chiusura? La magica The Spirit e When the World Comes Down, commiato da lacrime per un concerto di altissmo spessore, che difficilmente verrà dimenticato dai suoi spettatori.
Questa titanica band ci saluta, sul palco e nel backstage, con la promessa di tornare presto nel nostro Paese, questa volta con due date. Noi ci fidiamo, e già iniziamo il countdown prima dell’ufficialità di questo annuncio. Perchè di concerti così, beh, ne avremmo bisogno ogni anno qui in Italia!
Setlist:
When We Were Younger
Sacred Blood “Divine” Lies
Lost on the Road to Eternity
Crazy Old Mothers
Without Love
Your Dreams Won’t Die
Peaches and Cream
How Far Jerusalem
Les Morts Dansant
Show Me Your Hands
All England’s Eyes
Vigilante
Don’t Wake the Lion (Too Old to Die Young)
The Spirit
When the World Comes Down
© 2018, Iacopo Mezzano. All rights reserved.
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