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Recensione

95/100

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Shiraz Lane – Carnival Days – recensione

23 Febbraio 2018 23 Commenti Denis Abello

genere: Hard Rock
anno: 2018
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. Carnival Days
02. The Crown
03. Harder To Breathe
04. Tidal Wave
05. Gotta Be Real
06. People Like Us
07. Shangri-La
08. War Of Mine
09. Shot Of Life
10. Hope
11. Reincarnation

Formazione:

Hannes Kett - voce
Jani Laine - chitarre
Miki Kalske - chitarra ritmica
Joel Alex - basso
Ana Willman - batteria

Contatti:

https://www.facebook.com/ShirazLane
https://twitter.com/shirazlane
https://www.instagram.com/shirazlane

 

Ricordo gli Shiraz Lane, usciti nel 2016 con l’album For Crying out Loud (qui la recensione) come una band giovane e acerba, con un cantante (Hannes Kett) giovane e acerbo e con una serie di pezzi dalle buone potenzialità (molto Skid Rowiani della prima ora) ma… acerbi!
Non mi aspettavo quindi di ritrovare la band di Vantaa (Finlandia) a distanza di soli due anni completamente “desacerbata” ed in grado di piazzare un signor album sgrezzato dal lato ruvido che faceva da filo conduttore di For Crying out Loud a tutto vantaggio di un impatto sempre potente ma dal taglio nettamente più elegante e ricercato!

Lasciando parlare la musica già la sola Carnival Days è manifesto del nuovo status degli Shiraz Lane. Voce edulcorata e jazzata di Hannes Kett sulle prime note, sax che si piazza nelle corde del pezzo per uno stile generale hard rock chic (trademark di tutto l’album) che funziona alla grande, merito anche dell’uso perfetto degli inserti di chitarra e dello stile sempre originale dei brani proposti.
Anche quando la potenza e lo stile stradaiolo tornano a mostrare i muscoli come in The Crown e Harder To Breathe non manca mai quell’eleganza generale e dal tratto melodico che caratterizza prepotentemente il lotto di brani proposti.
Tidal Wave è puro clamore, un pezzo che forse mi sarei aspettato dagli H.e.a.t. di Address The Nation dovutamente anabolizzato dallo stile Shiraz Lane (tradotto, più hard rock, meno melodic rock 😀 ). Preparatevi a far scatenare chiappe e gambette sul ritmo irresistibile di questo brano!
Gotta Be Real spezza l’adrenalina finora accumulata con un brano da hard rock soft e sciallato. Il sax torna a duettare con le chitarre e gli arrangiamenti fanno il resto… radiofonico a manetta!
People Like Us se la gioca tutta sui cori mentre punta nuovamente sul radiofonico la successiva Shangri-La. War of Mine e soprattutto la successiva Shot of Life pestano i piedi, anche se ormai i nosti non perdono mai d’occhio il ritornello d’impatto e in Shot piazzano un giro di chitarra infettivo!
Hope sfonda la barriera delle ballatone, classico per un album come questo… e bella come si conviene ad un album di questo calibro.
IL lavoro si chiude sulle note di Reincarnation, piccola chicca di ben 8 minuti che fonde elementi radiofonici per un brano che parte lento e malinconico, ma che contiene un’anima oscura che esplode al terzo minuto per tornare a nascondersi in chiusura del pezzo!

IN CONCLUSIONE

Sorpresona Shiraz Lane per quello che potremo tranquillamente definire un album di Chic Hard Rock! Questo Carnival Days è un cambio di direzione abbastanza netto rispetto al precedente For Crying out Loud, capiamoci, sempre di hard rock si occupano, ma qui è meno diretto e sporco (e acerbo) rispetto al precedente lavoro in favore di un impatto più pulito e ricercato. Produzione di livello, prestazione della band ottima e pezzi che conquistano… Lo Adoro!

© 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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