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25 Gennaio 2017 4 Commenti Davide Arecco
genere: Hard Rock / AOR / Pomp Rock
anno: 2017
etichetta: Steamhammer / SPV
Tracklist:
01. Dream About You (remastered)
02. Back in Your Arms Again (newly re-recorded)
03. The Valley of Tears (remixed, remastered)
04. Broken Wheel (newly re-recorded)
05. A Face in the Crowd (remixed, remastered)
06. Your Dreams Won’t Die (remastered)
07. Lonely Night (acoustic version, newly re-recorded)
08. The Last Frontier (remixed, remastered)
09. Putting Things In Place (remixed, remastered)
10. When The World Comes Down (new live version)
Formazione:
Tony Clarkin - chitarra
Bob Catley - voce
Mark Stanway - tastiere
Al Barrow - basso
Harry James – batteria
Contatti:
http://www.magnumonline.co.uk/
https://www.facebook.com/magnumbandpage
Parlare dei Magnum è sempre un grande piacere. Il gruppo di Birmingham, in assoluto uno dei più sottovalutati di tutta la storia del rock, ha scritto pagine realmente immortali del pomp rock: dischi come Marauder, Chase the Dragon e On a Storyteller’s Night restano scolpiti nella memoria.
Anche la svolta verso l’AOR e l’hard melodico di classe, tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta, ha lasciato il segno, prima che i Magnum ritornassero, oramai da alcuni anni in quà, al suono delle loro origini, appena più metallizzato.
Oggi, la band di Tony Clarkin e Bob Catley si ripresenta a noi, con una realizzazione che i più giudicheranno forse superflua, ma che risulta comunque apprezzabile.
In The Valley of Tears, infatti, i Magnum ripropongono – in un prodotto che è qualcosa di più che una normale e semplice antologia – una selezione di dieci delle loro migliori ballate, remasterizzate (A Face in the Crowd, Dream About You, Your Dreams Won’t Die), remixate (la title-track, The Last Frontier, Putting Things in Place) o riregistrate per l’occasione (Back in Your Armas Again, Broken Wheel). E’ presente anche una versione acustica di Lonely Night, che in vero perde un po’ rispetto al brano originale, e un nuovo rifacimento dal vivo di When the World Comes Down. Classe e tecnica sono impeccabili ed emozionanti come sempre, tuttavia va riconosciuto che queste nuove versioni non aggiungono molto – quasi nulla, in realtà – a quanto sinora fatto dai Magnum. Il CD è, dunque, non essenziale, per quanto senz’altro bello e piacevole. Può essere, però, un ottimo viatico per quei più giovani ascoltatori, che ancora devono approfondire la conoscenza di questo immenso act della scena inglese, per poi risalire a ritroso nella loro discografia alla riscoperta dei classici.
© 2017, Davide Arecco. All rights reserved.
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