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28 Giugno 2016 6 Commenti Denis Abello
genere: AOR / Melodic Rock / Westcoast
anno: 2016
etichetta: AOR Heaven
Tracklist:
01. Anticipation Anthem
02. You always ran away
03. Wonderful Anticipation *
04. Ms. Tendy
05. Factoids & Fallacies
06. Into The Valley
07. Never Surrender *
08. The Loner *
09. Someday (I'll Be There To Meet You) *
10. On My Own
11. State Of Flow
* migliori pezzi
Formazione:
Andrée Theander - chitarre, tastiere, basso, percussioni
Ospiti:
Herman Furin (Work of Art)
Bengan Andersson (NIVA, Johan Randén)
Kristofer von Wachenfeldt (Care of Night)
Björn Lundqvist (Sunstrike, Twilight Force)
Christian Eriksson (Sunstrike, Twilight Force)
Erik Martensson (Eclipse, W.E.T)
Sebastian Freij
Christoffer ”Foffe” Särnefält
Contatti:
Secondo lavoro per lo Svedese Andrée Theander ed il suo personale progetto Theander Expression che segue a qualche anno di distanza il buon debutto Strange Nostalgia (qui la recensione).
Diciamo subito che questo Wonderful Anticipation conferma quanto di buono il chitarrista Svedese aveva fatto apprezzare con il suo debutto, quindi un lavoro di chitarra di primo livello, brani con buoni arrangiamenti ed un’ottima produzione.
Andrée Theander oltre alla chitarra si prende carico di quasi tutta la parte strumentale, con rare eccezioni in cui alcuni strumenti vengono “passati” ai vari ospiti. Parlando di ospiti anche per questa nuova fatica si può avvalere a livello vocale di un’ottima squadra con il ritorno di Christian Eriksson, già presente in Strange Nostalgia, anche se perde un elemento importante e caratterizzante del debutto come la voce di Göran Edman.
Molto bello l’intro strumentale Anticipation Anthem che mette in mostra tutta la qualità chitarristica del buon Theander. Scorrendo nei pezzi si nota forse, rispetto al debutto, una sterzata del sound più verso lidi melodic rock che AOR con abbondanza di pezzi uptempo.
Ne è un esempio la successiva You always ran away mentre si sfiorano lidi Westcoast che toccano i limiti del Pop nella bella ed emozionante titletrack Wonderful Anticipation. Sarà invece l’anomala Ms. Tendy a mettere a dura prova i gusti dei più “classicisti” del genere. Bello il lavoro di chitarra ma il pezzo richiede ben più di un ascolto per essere metabolizzato a dovere.
Con Factoids & Fallacies ritroviamo le acque sicure delle uptempo figlie del melodic rock. Bella prova con un ritornello classico classico ed infarcito di cori. Into The Valley sfocia su territori quasi blues con voce e chitarra che duettano in un susseguirsi si note calde ed avvolgenti che però si perdono in parte nel ritornello.
Assolutamente valida invece Never Surrender, melodic rock “chitarroso e vocale” che se la gioca sull’elemento catchy del ritornello e sull’ennesimo tocco da maesto della chitarra con un solo chitarra/tastiera dal tratto elegante.
Mi aspettavo su The Loner la classica ballata, ma devo dire che non ero pronto alla bellezza del pezzo. Forse uno dei più “westcoast”, grazie soprattutto al sound della chitarra che si sporca le corde nella brezza sabbiosa del blues, regalando un’esperienza intima e delicata. Un gran pezzo, non c’è che dire!
Notevole anche la successiva Someday (I’ll Be There To Meet You) che con The Loner e la conclusiva State Of Flow possono essere definite il cuore più westcoast, intimo e soft di questo Wonderful Anticipation. Risulta invece trascurabile nel contesto l’uptempo di On My Own.
IN CONCLUSIONE
Un album che meritava una menzione in questo 2016. Wonderful Anticipation non verrà ricordato come un capolavoro ma sicuramente è un album che farà la gioia di chi è alla ricerca di un album easy listening ma confezionato con cura e perizia. A livello strumentale siamo veramente ad alti livelli mentre forse alcuni pezzi si perdono un po’ nell’anonimato, problema già in parte riscontrato nel primo lavoro e qui ancora non del tutto superato, anche se pezzi come The Loner regalano attimi di pura magia! Meglio riuscita e più ispirata a mio parere la parte più soft e intima (Wonderful Anticipation, The Loner, Someday (I’ll Be There To Meet You) e State Of Flow) mentre si perde maggiormente la parte più rock melodica tra cui da menzionare resta solo la bella Never Surrender.
© 2016, Denis Abello. All rights reserved.
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