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Recensione

80/100

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Stan Bush – Dream the Dream – Recensione

08 Settembre 2010 2 Commenti Denis Abello

genere: Aor / Melodic Rock
anno: 2010
etichetta: Frontiers

Tracklist:

1. Never Hold Back
2. I'm still here
3. Don't Give Up on Love
4. Two Hearts
5. In My Life
6. Love is the Road
7. If this is all there is
8. Dream the Dream
9. More than a Miracle
10. Your Time
11. All that I am
12. Sam's Theme (The Touch)

 

 

Stan Bush può essere a tutti gli effetti considerato una delle colonne portanti del Rock melodico internazionale.  Le collaborazioni della sua carriera sono infinite e la sua qualità non si mette in discussione.
Questo suo Dream the Dream, undicesimo suo album da solista, sarà in grado di mantenere alto il livello di questa leggenda del Rock melodico?
Beh… volevo creare un pò di suspence, ma il voto in alto conferma già subito che anche questo nuovo lavoro si mantiene su standard qualitativi più che lusinghieri.

LE CANZONI

Apertura in grande stile AOR per Never Hold Back con un arrangiamento che sa un pò di Journey prima maniera… si continua con la più melodica e roccheggiante I’m still here, ma è solo con la successiva Don’t Give Up on Love che si arriva alla prima vera “killer song” dell’album, sound bello e ricercato per una delle migliori prove vocali di tutto l’album.
Con Two Hearts si fa un salto indietro nel tempo a quegli anni ’80 tanto cari all’AOR che ci introduce alla prima ballads dell’album, la bella ed intensa In my Life, classico pezzo lento alla Stan Bush.
Love is the Road è un altro pezzo melodico dal ritmo incalzante e dal ritornello veloce e riuscito… If this is all there is continua nello stile dell’album, bella voce, bella sonorità ed un altro pezzo riuscito in puro stile Melodic Rock. Dream the Dream prende le distanze dalle track precedenti e ci regala una canzone più intensa ed emozionante, una delle migliori dell’album… il cambio dura poco e con la successiva More than a Miracle si torna su sonorità Rock Melodiche simile alle precedenti Love is the Road e If this is all.
Con Your Time si cambia sonorità, canzone vivace in cui il ritmo prende già al primo ascolto e che conferma lo standard sempre elevato di questo lavoro.
All that I am è una delle canzoni che ho preferito, più particolare rispetto al resto dell’album e con un bellissimo giro di voce nel ritornello.
Commento a parte merita la traccia di chiusura, Sam’s theme (the touch) infatti fa parte della colonna sonora del film Transformers 2 “La vendetta del Caduto”, ed è il rifacimento di una vecchia canzone dello stesso Stan che faceva da colonna sonora alla serie originali di cartoni animati… il pezzo è molto bello anche se lo stile si discosta dal classico rock melodico di Stan Bush per farsi più “cattivo”

IN CONCLUSIONE

Stan Bush è una certezza e se volete capire cos’è il “classico Melodic Rock” questo Dream the Dream ne è l’esempio più lampante… dico subito che l’album mi è piaciuto, anche se non aggiunge assolutamente nulla di nuovo al panorama melodico attuale o anche solo al sound dello stesso Stan Bush. Anzi, al contrario è proprio il classico album che ti aspetteresti, fresco, frizzante e leggero con le canzoni che scorrono una dietro l’altro tra mid tempo trascinanti e immancabili ballads.
Non è un ritorno sfolgorante e neppure l’album di svolta di un artista, è semplicemente la conferma del grande talento di un artista che con il proprio lavoro ha scritto un pezzo importante dell’Aor e del Melodic Rock attuale a livello mondiale.
Se vi aspettate qualcosa di nuovo o di diverso dal classico repertorio a cui Stan Bush ci ha abituati resterete delusi da questo lavoro, ma se state cercando un ottimo album con pezzi che non entreranno nella storia ma che vi regaleranno sicuramente un’oretta di buona musica e tanta tanta qualità, allora forse avete appena trovato il miglior album dell’anno.

 

© 2010 – 2022, Denis Abello. All rights reserved.

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