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17 Gennaio 2025 Comment Yuri Picasso
genere: Melodic Metal
anno: 2025
etichetta: Frontiers
Tracklist:
01. Choke Hold
02. Mother Unholy
03. Iron Will
04. Above It All
05. Adrenaline
06. Darkest Storm
07. Dreams And Destiny
08. Dust To Dust
09. The Darkness That Divides
10. Mind Games
11. You're The Joker
Formazione:
Ronnie Romero: Vocals; Magnus Karlsson: Guitars/Keyboards; Mike Terrana: Drums
Ronnie Romero, Mike Terrana, Magnus Karlsson.
3 talenti uniti dal 2017 sotto il moniker The Ferrymen, e con il qui presente ‘Iron Will’ al quarto capitolo discografico; come da tradizione (Allan/Lande – Primal Fear Docet), sappiamo cosa l’arte del polistrumentista svedese può partorire; un metal melodico dai tratti epici con sporadiche incursioni (almeno in questo turno) in territori strettamente rock.
Le qualità tecniche del combo sono fuori discussione, musicalmente 3 laureati con lode (Personalmente ho un vero debole per il drumming di Mike). E come suona il disco? Come i precedenti, con occasionali picchi, trascurabili cadute e quasi assoluta mancanza di sorprese (nel bene e nel male). In un genere saturo e ben delineato da perimetri sonori invalicabili o quasi, rimanere a bocca aperta per lo stupore appare pure utopia. Rimanendo concreti le undici tracce qui presenti risultano (in buona parte) essere un abile e sommo esercizio di ripetizione stilistica. Ronnie canta alla grande, Mike spacca a suon di ritmiche e fills, Magnus è abile nell’intrecciare riffs, Soli e ricami (anche tastieristici), ma gli episodi sentimentalmente coinvolgenti da tasto repeat latitano.
Si parte bene con il singolo “Choke Hold”, introdotta da una sezione orchestrale gotica che da campo al classico heavy epico, trademark della band. Non molto diversa per impostazione e feeling la seguente “Mother Unholy”, maggiormente versatile per mano del drumming imprevedibile di Terrana.
La title track aperta da un pianoforte oscuro gioca maggiormente su trame hard rock. “Adrenaline” è aggressiva e teutonica, e trascurabile per quanto il bridge migliori una strofa anonima.
“Dreams and Destiny” spezza l’eccesso di uniformità ascoltato fino ad ora portando all’ascoltatore una ballad teatrale, a tratti piacevolmente celtica, ben scritta e magistralmente interpretata.
Per quanto alcuni fraseggi suonino elaborati e ricercati, la formula canzone non lascia cicatrici in pezzi quali “Darkest Storm”, roboante in riffs corposi ma inefficace, tanto quanto l’heavy corposo e conclusivo di “You’re The Joker”.
Troppo omogeneo e poco distintivo per parlare in termini entusiastici di ‘Iron Will’; il sapore è tendente a quello di progetto e poco a quello di band in grado di distinguersi, nonostante l’elevata caratura degli elementi coinvolti sia nuovamente confermata.
© 2025, Yuri Picasso. All rights reserved.
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