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22 Dicembre 2024 2 Commenti Redazione MelodicRock.it
Anno strano il 2024, con tantissime uscite. Questo ormai è un trend da diversi anni, ma con un differenziale qualitativo notevole tra i migliori e i peggiori. Come sempre, abbiamo cercato di offrire un quadro dell’annata il più omogeneo possibile, scartando ciò che non ci sembrava rilevante e dedicando il nostro tempo, che si fa sempre più scarso, a ciò che ci è sembrato meritevole di essere recensito. Siamo andati a cercare uscite indipendenti, tralasciando anche alcune proposte delle etichette maggiori e ripescando, per quanto possibile, anche ciò che non ci è stato fatto pervenire come promo. Noi siamo volontari e mandiamo avanti il sito con passione, a prescindere da chi ci considera più o meno. Sappiamo di avere una base solida di lettori che ci apprezzano e cerchiamo sempre di offrire il nostro punto di vista e confrontarci amabilmente con chi ci segue da tanti anni. Noterete magari che la nostra media voto si è abbassata notevolmente, perché abbiamo tentato di cambiare un po’ approccio e valutare i dischi in maniera più analitica e meno emozionale. Noterete altresì che quest’anno ci sono state un sacco di uscite Made in Italy di livello assoluto, il che naturalmente non può che farci piacere.
Insomma, con circa 130 recensioni tra novità e classici e con le nostre news sempre aggiornate, ci apprestiamo a riassumervi il nostro 2024 che, tra l’altro, ci vede anche sponsor di un evento che gli appassionati aspettavano da anni, ovvero il Frontiers Rock Festival 2025. Speriamo che tutto questo sia di buon auspicio per il melodic rock e tutta la scena anche nel prossimo anno!
Samuele Mannini:
Come sapete, oltre all’AOR, il mio orizzonte musicale spazia spesso dal progressive a sonorità più moderne e contaminate. Quest’anno ho trovato un perfetto equilibrio tra l’AOR più classico, rappresentato dal magnifico disco di Steve Emm, e l’esordio splendido dei Night Pleasure Hotel del sorprendente Alex Mari. Quest’ultimo, dopo aver prestato la voce (stupefacente) ai Barock Project, si cimenta ora in campo più tipicamente AOR. voglio assolutamente citare anche l’eccellente performance dei Nightblaze con alla voce Damiano Libianchi, che a mio avviso è uno dei migliori cantanti del genere (e non solo in Italia). Per quanto riguarda il lato più prog, i già citati Barock Project hanno sbaragliato la concorrenza, piazzando una gemma destinata a durare nel tempo, mentre i Caligula’s Horse sono ormai una certezza di questo genere.
Noterete che ho menzionato un sacco di artisti italiani, e oltre a quelli in classifica ce ne sarebbero molti altri a testimoniare che è stata davvero un’annata eccezionale, ma non mancano certo gli artisti internazionali e la vecchia guardia del genere è certamente ben rappresentata dai Magnum (e come non celebrare Tony Clarkin) e dai DAD, mi ha inoltre sorpreso positivamente la svolta più easy dei Myrath ed ho apprezzato anche la modernità sonora del disco dei Silvera. Inoltre, a chiusura dell’anno, la Svezia ha piazzato un vero colpo da maestro con l’hard rock a tutto tondo dei 7th Crystal. Vorrei menzionare anche un disco che, pur essendo fuori dal contesto del sito, mi ha davvero colpito: l’Ep d’esordio di Aursjoen, che consiglio vivamente di ascoltare.
Insomma, un anno decisamente proficuo!
Yuri Picasso:
Impegnativa e lacunare. Se dovessi descrivere la lista sottostante in totale onestà, questi sarebbero i primi due aggettivi. È impossibile dedicare l’attenzione necessaria e trovare il tempo di ascoltare tutto. Tuttavia, possiamo garantirvi il nostro impegno e la nostra dedizione alla causa. Tra i lavori ascoltati (e assorbiti a dovere), noto una leggera risalita in termini di qualità, anche se persistono i soliti deficit in fase di produzione e originalità (su cui si potrebbe lavorare di più). Come amante del supporto fisico, non posso fare a meno di riportarlo. Eccovi, dunque, i 10 dischi da avere (CD/LP a vostra discrezione) in ordine casuale, esplorando il nostro genere a 360°, con buona pace di alcuni lavori esclusi ma meritevoli di menzione, se non altro per la loro carriera: vedi Stryper, Newman, FM, Russell (RIP) Guns.
Paolo Paganini:
Dicembre è tempo di bilanci anche per noi redattori di Melodicrock. Il 2024 non è stato un anno esaltante per la qualità delle uscite, ma ci ha comunque regalato alcuni lavori davvero degni di nota.
Lionville ha stravinto la classifica di fine anno con il loro album “Supernatural”. È un disco di altissima qualità, da ascoltare dal primo all’ultimo minuto. Revolution Saints, con “Against The Winds”, ha offerto un’ottima conferma, grazie a un Dean Castronovo in grande spolvero che ha rinnovato la formazione producendo un disco ad alto tasso melodico. Eclipse, con “Megalomanium II”, ha fatto centro ancora una volta. Erik Mårtensson & Co. hanno creato un album pieno di energia che abbiamo apprezzato anche dal vivo al Ferrara Summer Festival. Myles Kennedy, con “The Art Of Letting Go”, ha mostrato il suo talento assoluto, sfoggiando le mille sfumature della propria incredibile voce in veste solista. Una vera sorpresa dell’anno è stato il disco dei 7th Crystal, energico e capace di mischiare con grande gusto il classico hard rock a sonorità moderne. I DGM si sono riconfermati come i fuoriclasse del prog rock italiano con “Endless”, mantenendo livelli di eccellenza assoluta anche nel 2024. Tommy Denander, polistrumentista, è tornato in grande stile con Radioactive e l’album “Reset”, circondato da una miriade di illustri ospiti. FM, con “Old Habits Die Hard”, non ha deluso: i vecchi leoni britannici sono sempre una garanzia. Non vediamo l’ora di vederli dal vivo al prossimo Frontiers Rock Festival ad aprile 2025. La quota rosa è stata rappresentata dalla talentuosa Issa con “Another World”, grazie alla collaborazione con il marito James Martin (Nitrate). Infine, Robby LeBlanc e Daniel Flores hanno riportato in alto la loro creatura Find Me con l’album “Nightbound”, un buon lavoro di AOR Weastcoastiano.
Giulio Burato:
Il 2024 è stato un anno da dimenticare sotto molti punti di vista, sia musicali che personali. Dal punto di vista musicale, è stato uno degli anni peggiori degli ultimi dieci. Poche uscite di qualità e tante band, o presunte tali, che hanno prodotto CD piatti e privi di originalità. Forse sarebbe meglio pubblicare meno uscite, ma con maggiore qualità e con investimenti migliori nella produzione? Purtroppo, temo che questa rimanga solo una mia utopia. Nonostante tutto, ci sono state alcune sorprese piacevoli. I Scarlet Rebels sono stati una rivelazione, con singoli di assoluto livello come “Streets of Fire” e “It Was Beautiful”. Un’altra piacevole sorpresa sono stati i Fighter V che, nonostante il cambio forzato di cantante, hanno prodotto un album di grande qualità con “Heart of the Young”, arricchito da tastiere e sassofono. In terza posizione simbolica troviamo una contesa tra gli storici Honeymoon Suite con il loro album “Alive” e la rivelazione AOR dell’anno, il duo Rydholm/Safsund. L’album “Alive” ha una delle copertine più eleganti dell’anno e rappresenta il ritorno in studio della band dopo sedici anni. Altri ritorni degni di nota sono quelli degli Atlantic, con la loro iconica “Power of Me”, e dei Cats in Space, che hanno prodotto un grande album a livello compositivo. Anche i Nestor e gli Eclipse si sono confermati, con il secondo capitolo di “Megalomanium” che ha mostrato la loro energia contagiosa, soprattutto dal vivo. Infine, i sorprendenti Remedy, che si distinguono per la loro proposta musicale riconoscibile, ed i teutonici Kissin’ Dynamyte chiudono il quadro delle uscite degne di nota. Segnalo anche l’ultimo album di Storace, molto orientato verso il sound di AC/DC e Krokus.
Concludo dedicando un pensiero affettuoso a mio padre e sperando che il 2025 sia un anno migliore per tutti noi e per il nostro amato Melodic Rock.
Alberto Rozza:
Eccovi un veloce riassunto di quello che più ho graditi in questo 2024 comunque ricco di proposte musical:
Rydholm Safsund: Grandissimo impatto, suonato benissimo; di certo la miglior sorpresa dell’anno.
DGM: Impressionante a dir poco, pura poesia che fa venire l’acquolina in bocca in vista delle date dal vivo.
Vanden Plas: Bellissima perla del 2024, da assaporare e contemplare in continuazione.
Black Country Communion: Un lavoro interessante grazie alla spontaneità nell’esecuzione, globalmente piacevole.
Lazarus Dream: Primo ascolto dell’anno che ha aperto in modo molto positivo le danze per un 2024 un po’altalenante a livello qualitativo.
Mystery Moon: Pfeffer non mi delude davvero mai.
Altri dischi meritevoli di menzione, perché comunque si sono distinti dalla media delle uscite ed entrano dunque in classifica sono:
Seelcity, JD Miller, 7H Crystal e Steve Emm.
Speriamo che il 2025 ci porti tanta buona musica!
Giorgio Barbieri:
Nella top ten del 2023 mi auspicavo un’annata migliore dal 2024 ed in effetti qualcosa di meglio è successo, ma siamo sempre risicati e, per quanto mi riguarda, devo ancora andare a scomodare i mostri sacri (Deep Purple, Saxon, Judas Priest), oppure rivolgermi a semi off topic (Lucifer, My Darkest Red) per riuscire a mettere assieme dieci titoli che rappresentino gli highlights di quest’anno. Come per il 2023, sono rimasti fuori di un nonnulla alcuni dischi (DGM,Anims,Social Disorder) e sono invece entrate piacevolmente alcune sorprese (Nubian Rose, Tessilgar), oltre ad alcuni “porti sicuri” (Blind Golem, Storace),e siccome siamo pur sempre su MelodicRock.it, il disco di Steve Emm entra in classifica perchè nel suo genere non ha niente da invidiare a nomi stranieri che generano molto più hype. Sicuramente c’è qualcos’altro che, da qui a sei mesi, potrebbe farmi cambiare idea, ma questa è una classifica di fine anno, non di mezza stagione e quindi… eccola qui!
Vittorio Mortara:
Dieci albums per il 2024. Vediamo un po… Beh, numero uno i Kissin’ Dynamite: un altro pianeta per professionalità, tecnica, capacità compositive ed attitudine tamarra. Podio per il rock oltre i generi degli Scarlet Rebel e per la raggiunta maturità degli estrosi Fans of the Dark. Poi cito alla rinfusa il gran bel ritorno degli Honeymoon Suite, la nuova incarnazione degli Atlantic, il solito bel disco del “giovane vecchio” Steve Emm, l’energia a profusione dei veterani Danger Zone, il variegato e pretenzioso nuovo album dei 7th Crystal del talentuoso Kristian Fyhr, l’attitudine darkeggiante dei miei beniamini Reach e il caleidoscopico e tecnicissimo album di Rudholm Sasfund. Ma, oltre a questi dieci, quest’anno di lavori ben fatti ne abbiamo ascoltati parecchi. Possiamo ritenerci assolutamente soddisfatti. Buone feste miei melodici e rocchettari amici! Ci vedremo sicuramente sotto un palco ai festival estivi del 2025!
Francesco Donato:
Anno che certamente chiude in positivo il bilancio rispetto alla scorsa annata, supportato da ritorni importanti e da esordi interessantissimi. Eccovi dunque il mio elenco in ordine di preferenza:
1 VAIN – Disintegrate Together :Il ritorno in scena dei leggendari sleaze rockers americani per quanto mi riguarda si aggiudica l’oro sul podio.
Un disco che alla lunga risulta uno tra i migliori della band. 2 NESTOR – Teenage Rebel : Era difficile ripetersi, ma superarsi era quasi improponibile. Invece i Nestor, mescolando sapientemente le carte dello stile, sfornano un album ruffiano ma altamente performante. 3 PALACE – Reckless Heart: Terzo album che riscatta alla grande la debolezza dell’album precedente. Atmosfere ottantine a go-go e melodie che si stampano in testa. 4 ECLIPSE Megalomanium II: Se gli svedesi avessero tirato fuori un solo capitolo da questo doppio album uscito in due annate differenti avremmo gridato al capolavoro. Qualche filler lo perdoniamo, ma il podio sfugge. 5 NATIONWIDE Echoes: Esordio dell’anno. Disco forgiato con maestria e accurata cura melodica. 6 FANS OF THE DARK: Non mi hanno mai appassionato, ma non posso non riconoscere la validità di questa uscita ricca di potenziali hits da classifica. 7 THE TREATMENT Wake Up The Neighbourhood: Energico, melodico e ben arrangiato. Una band che conferma il suo stato di grazia. 8 ACE FREHLEY 10.000 Volts: Disco che non passa di certo inosservato! Un ulteriore vittoria di Ace… 9 SEBASTIAN BACH Child Within The Man: Semplicemente uno dei migliori dischi solisti del buon Seb! 10 HYDRA ReHydration Secondo album della band svedese che conferma la bontà del progetto.
Denis Abello:
Diciamolo subito, così a orecchio sembra essere andata nettamente meglio dello scorso anno! Se a questo aggiungiamo che un sacco di roba (veramente) buona è pure uscita dalle nostre Italiche latitudini (Steve Emm, Mike Della Bella Project, Night Pleasure Hotel, Nightblaze, Danger Zone) allora non possiamo che ritenerci, se non pienamente soddisfatti, almeno tranquilli che sembra essere tornati su una strada, musicalmente parlando, meno impervia rispetto agli scorsi anni.
Difficile (soprattutto per me!) quindi alla fine racchiudere in soli 10 album quanto di meglio, a mio parere e per gusto personale, uscito in ambito Melodic Rock / Hard Rock e AOR quest’anno… ma ci proviamo! Difficile inoltre stare dietro a tutte le uscite e quindi come sempre la mia lista si basa sugli album che più ho ascoltato e mi hanno colpito in questo 2024!
Di seguito quindi troverete i 10 album, assolutamente in ordine sparso, che per me bisogna assolutamente ascoltare almeno una volta in questo 2024!
Nestor – Teenage Rebel , At 1980 – Forget To Remember, Steve Emm – Framework, Mike Della Bella Project – The Man With The Red Shoes, Black Diamonds – Destination Paradise, Kissin’ Dynamite – Back With A Bang, Night Pleasure Hotel – Portraits, Danger Zone – Shut Up!, Fans of The Dark – Video, Lionville – Supernatural.
P.s.: come al solito e da mia tradizione aggiungo qualche “menzione” particolare a fine lista… 🙂
Nightblaze – Nightblaze, Remedy – Pleasure Beats The Pain, Palace – Reckless Heart, Honeymoon Suite – Alive, Revolution Saints – Against The Winds, Rydholm Säfsund – Kaleidoscope, Fighter V – Heart Of The Young, 7Th Crystal – Entity.
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