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Recensione

79/100

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Tak Matsumoto Group – II – Recensione

14 Dicembre 2024 1 Commento Denis Abello

genere: Hard rock
anno: 2024
etichetta: Frontiers Music Srl

Tracklist:

CRASH DOWN LOVE
ETERNAL FLAMES (FEAT. BABYMETAL)
THE STORY OF LOVE (FEAT. LISA)
COLOR IN THE WORLD
JUPITER AND MARS
MY LIFE
ENDLESS SKY
DARK ISLAND WOMAN
FAITHFUL NOW
THE GREAT DIVIDE
GUITAR HERO

Formazione:

Tak Matsumoto: guitar
Jack Blades: bass, vocals
Eric Martin: vocals
Matt Sorum: drums

 

TMG II segna il ritorno dei Tak Matsumoto Group dopo una pausa di 20 anni. Il trio, formato dal chitarrista giapponese Tak Matsumoto , Eric Martin (Mr. Big) e Jack Blades (Night Ranger, Damn Yankees, ex Revolution Saints), è affiancato da Matt Sorum (Guns N’ Roses, Velvet Revolver) alla batteria e Yukihide Takiyama negli arrangiamenti e supporto alla chitarra. L’album rappresenta un’evoluzione nel sound della band, mantenendo comunque il mix unico di rock orientale e occidentale, e includendo ospiti speciali come BABYMETAL e LiSA.

Apertura piena di energia sulle note di Crash Down Love, caratterizzata da riff carichi. Eternal Flames vede la partecipazione delle BABYMETAL creando un connubio unico tra il rock melodico di Eric Martin e la carica dance-metal delle BABYMETAL. La combinazione di elementi diversi rende la traccia tanto originale quanto probabilmente “strana” ai fan più talebani del genere.
The Story of Love (feat. LiSA) è una ballata intensa a cui viene aggiunto un tocco orchestrale che si intreccia bene con il sound rock della band​.
Color in the World è un brano ottimista, mentre Jupiter and Mars aggiunge qualche tocco prog che a onor del vero qua e la in tutto l’album si possono riscontrare a mio parere proprio nell’uso della chitarra.
My Life è un pezzo più introspettivo che con il successivo Endless Sky con le sue liriche evocative crea un bel connubio durante l’ascolto.
Si passa al blues con Dark Island Woman con un tratto che ricorda il rock anni ’70.
Si volge alla chiusura del disco e passando per Faithfull Now e The Great Divide si chiusde sulle note strumentali di un brano autocelebrativo come Guitar Hero.

“TMG II” è un album valido, che scorre bene e che può piacere sia a chi cerca un ascolto veloce e diretto che a chi vuole optare per un rock più ricercato. Manca però forse di un paio di pezzi che portino a segno colpi decisivi e, ma questo può essere anche solo un appunto personale, trovo la voce spesso messa troppo in secondo piano e ovattata rispetto alla parte strumentale.
Un buon ritorno per un album da cui forse però mi sarei aspettato una marcia in più!

© 2024, Denis Abello. All rights reserved.

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