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Recensione

90/100

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Mystery Moon- Shine – Recensione

04 Dicembre 2024 Comment Alberto Rozza

genere: Hard Rock
anno: 2024
etichetta: Pride&Joy

Tracklist:

1. Now’s The Time,
2. Shine
3. The Hidden Magic
4. The Mystery
5. Moment Of Life
6. Mindset (Road I’m On)
7. Crossroad In My Heart
8. Sudden Rupture
9. Nature’s Way
10. Frustration
11. Stars A Million Miles Away
12. Moment Of Life (Piano Version)

Formazione:

Rob Lundgren - Vocals, Backing Vocals
Markus Pfeffer - Guitars, Bass, Guitar Synths, Synths, Backing Vocals

Ospiti:

Thomas Rieder - Drums, Percussions
Thomas Nitschke – Keyboards
Jorris Guilbaud - Piano
Sabrina Roth, Stephan Hugo, Jürgen Walzer - Backing Vocals
Sabrina Roth – Flute

Contatti:

Facebook: https://www.facebook.com/mysterymoonofficial

 

Fine anno col botto con una grande uscita: la coppia Pfeffer – Lundgren torna all’attacco con un nuovo lavoro a tratti esaltante e di grande impatto.

Partenza affidata alla granitica “Now’s The Time”, deliziosa nella dinamica, capace di alternare un riff poderoso con una parte vocale raffinata e suadente. La title track “Shine” non delude le aspettative: sound contemporaneo ed ottima esecuzione complessiva, un brano che non stanca e che scatena. “The Hidden Magic” ci porta ad un livello superiore, con la sua atmosfera misteriosa e la sua trama strumentale sopraffina: promossa a pieni voti. “The Mystery” non si discosta molto dalla filosofia dell’album, mantenendosi su altissimi livelli compositivi ed esecutivi. Come in tutti gli album hard rock che si rispettino, arriva il momento ballata: “Moment Of Life” rispetta perfettamente i canoni di genere e di tipologia di brano, attestandosi come una buonissima prova realizzativa. “Mindset (Road I’m On)” è un brano di transizione, dal riff spezzetato e incalzante, che vale la pena di essere ascoltato con calma, così da poterne capire le molteplici sfaccettature. Arriviamo alla quadrata “Crossroad In My Heart”, cupa, evocativa e dal sapore antico, che sfocia nella ben più cattiva “Sudden Rupture”, pestata, crudele, ugualmente speciale. Ci calmiamo e riflettiamo sulle note di “Nature’s Way”, delicata e dolce, che ci sta benissimo nel computo generale dell’opera: giusto prendersi delle pause dalla frenesia dell’hard rock per godersi una ballatona emozionante. Il riff graffiante di “Frustration” ci coinvolge pienamente, mettendo in mostra per l’ennesima volta una grandissima tecnica individuale. Arriviamo a “Stars In A Million Miles Away”, lunga, elaborata, sorprendente, una traccia che non ha paura di essere quello che è, varia e piacevolissima. La versione al piano di “Moment Of Life” ci congeda da questo album molto interessante, eseguito in maniera impeccabile, dagli spunti creativi importanti e meritevole di essere ascoltato e riascoltato: certezza.

© 2024, Alberto Rozza. All rights reserved.

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