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Recensione Gemma Sepolta

Gemma Sepolta

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1927 – …ish – Gemma Sepolta

01 Dicembre 2024 0 Commenti Samuele Mannini

genere: Pop Rock/Aor
anno: 1988
etichetta: wea
ristampe:

Tracklist:

To Love Me
That's When I Think of You
If I Could
You'll Never Know
Compulsory Hero
All the People
Nothing in the Universe
Propaganda Machine
Give the Kid a Break
The Mess

Formazione:

James Barton – drums
Bill Frost – bass guitar
Garry Frost – guitar, keyboards
Eric Weideman – lead vocals, guitar

 

Nel 1988, i 1927 debuttarono con …ish, un album che, con oltre 400.000 copie vendute e due ARIA Awards in bacheca, catapultò la band agli onori della scena rock australiana, donando al gruppo quel po’ di fama per varcare i confini nazionali e far giungere anche dalle nostre parti un disco (anzi due, perché anche il seguente “The Other Side” è meritevole) che sinceramente non dovreste sottovalutare.

Ho scoperto questa band proprio grazie al loro secondo lavoro, “The Other Side”, acquistato approfittando delle offerte di CD “forati” a 3900 lire su Sweet Music. Questo mi spinse a cercare anche il loro album di debutto, e fin dalle prime note mi fu chiaro che …ish non era semplicemente un altro album pop rock degli anni ’80.

Il loro album si apre con To Love Me, una traccia esemplificativa del pop rock australiano anni ’80, che imposta perfettamente il tono del disco. Segue ‘That’s When I Think of You’, un singolo di successo dal ritmo accattivante, impreziosito da un raffinato assolo di chitarra. La ballata rock “If I Could” si distingue per la sua intensità emotiva. Proseguiamo con “Compulsory Hero”, uno dei pezzi più iconici della band, vincitore dell’ARIA Award per il Miglior Video nel 1990, un racconto epico sui temi del sacrificio e della speranza. Infine, la vivace e dinamica “You’ll Never Know” chiude una prima parte dell’album di grande impatto.

La seconda parte dell’album inizia con “All The People”, un solido pezzo pop/rock che, pur non raggiungendo le vette delle precedenti canzoni, si integra armoniosamente nell’album. “Nothing In The Universe” offre un’esperienza d’ascolto piacevole e rilassante, mentre “Propaganda Machine” sperimenta con un mix interessante di electro punk e pop, aggiungendo varietà al disco. “Give The Kid A Break” infonde energia con i suoi riff di chitarra e il ritmo coinvolgente, preparando il terreno per la chiusura con “The Mess”, che onestamente pur non lasciando il segno mantiene comunque una coerenza sonora con le altre tracce.

Se ascolterete il disco vi salteranno subito alle orecchie svariate assonanze col sound di diverse band pop rock melodiche di quell’epoca quali: Boulevard, Mr. Mister e Glass Tiger. Il cantante Eric Weideman ha una vocalità morbida ed espressiva e ci culla con le sue armonie per tutto il disco. Il songwriting dell’album, in gran parte opera del chitarrista Gary Frost, ha la capacità di creare immagini vivide e raccontare storie evocative punteggiate poi efficacemente e con gusto nell’esecuzione.

Se anche a più di trent’anni dopo la sua uscita, …ish è considerato in patria un punto di riferimento, ci sarà dunque un perché. L’album riesce infatti a catturare l’essenza del periodo in cui è stato prodotto e contiene tutte le virtù del pop rock nel suo periodo di massima espressione. Con i suoi numerosi pregi ed al netto di qualche imperfezione, …ish è un debutto significativo che vi consiglio caldamente di ascoltare, scoprire o riscoprire.

© 2024, Samuele Mannini. All rights reserved.

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