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Recensione

90/100

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Lionville – Supernatural – Recensione

15 Novembre 2024 1 Commento Paolo Paganini

genere: Melodic Rock
anno: 2024
etichetta: Frontiers

Tracklist:

1. Heading For A Hurricane
2. Supernatural
3. Gone
4. Breakway
5. The Right Time
6. Nothing Is Over
7. Unbreakable
8. The Storm
9. Another Life
10. The One
11. Celebrate Our Life

Formazione:

Stefano Lionetti - Chitarra, Cori, Tastiere
Alexander Strandell - Voce
Michele Cusato - Chitarra
Fabrizio Caria - Piano & Tastiere
Giulio Dagnino - Basso
Martino Malacrida - Batteria

Contatti:

https://www.facebook.com/LIONVILLEofficial
https://www.instagram.com/lionville_aor_project

 

Uno dei dischi più attesi del 2024 era sicuramente il nuovo lavoro dei Lionville, band fondata nel 2010 dal cantante e chitarrista genovese Stefano Lionetti che col tempo si è guadagnato una grande fama a livello internazionale. La sua creatura nata anche grazie al supporto iniziale di Alessandro Del Vecchio e Pierpaolo “Zorro” Monti ha trovato nel corso degli anni una formazione stabile e affiatata fino al qui presente Supernatural dove è avvenuto l’avvicendamento dietro al microfono tra l’uscente Lars Säfsund (Work Of Art) ed il nuovo arrivato Alexander Strandell (Art of  Nation, Nitrate). L’innesto di Alex ha comportato una leggera variazione nelle composizioni che ora suonano più fresche ed energiche pur mantenendo sempre un altissimo tasso melodico. Il risultato finale è di altissimo spessore e pone la band tra le migliori a livello mondiale nel loro genere.

Le 11 tracce che compongono l’album si collocano a metà strada tra Toto e Journey con almeno 4/5 brani da considerarsi delle vere e proprie hit. L’apertura affidata a Heading For A Hurricane ci introduce nella nuova versione della band grazie ad un ritornello da stadio e ad un tessuto chitarristico che affonda le radici nell’hard rock di fine anni 80 (alla Giant di Time To Burn per intenderci). Il singolo di lancio Supernatural vi si stamperà in mente già dal primo ascolto così come la seguente power ballad Gone degna dei Danger Danger dell’esordio. Breakaway sembra scritta per fare da colonna sonora a Rocky o Top Gun mentre l’eterea The Right Time (una delle vette dell’album) mi fa tornare in mente Stand Up dei Def Leppard. La moderna Nothing Is Over si piazza ai livelli di Creye, Degreed, Eclipse ed H.E.A.T., insomma il meglio che la scena melodic rock attuale possa proporre. La splendida ballad Unbreakable arriva dritta al cuore mentre la grintosa e moderna The Storm si rifà al già citato panorama rock scandinavo. Il classico Lionville-sound fa capolino nella suadente Another Life che vi riporterà ai dischi precedenti della band. Siamo ormai ai titoli di coda ma anche The One e la conclusiva Celebrate Our Life hanno un tiro incredibile e fanno venir voglia di riascoltare tutto dall’inizio. Un album impeccabile, praticamente perfetto sotto ogni punto di vista. Le chitarre robuste ma allo stesso tempo brillanti della coppia Lionetti-Cusato si innestano su abbondanti ma mai invadenti tappeti di tastiere (Fabrizio Caria) e si affiancano magnificamente ad una sezione ritmica (Dagnino-Malacrida) che non sbaglia un colpo.

Arrivati a novembre possiamo ormai dire senza ombra di dubbio che questo lavoro abbia tutte le carte in regola per candidarsi a disco dell’anno senza se e senza ma.

© 2024, Paolo Paganini. All rights reserved.

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