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Recensione

97/100

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DGM – Endless – Recensione

21 Ottobre 2024 1 Commento Alberto Rozza

genere: Progressive Metal
anno: 2024
etichetta: Frontiers

Tracklist:

1. Promises
2. The Great Unknown
3. The Wake
4. Solitude
5. From Ashes
6. Final Call
7. Blank Pages
8. … Of Endless Echoes

Formazione:

Simone Mularoni – Guitars, keyboards
Marco Basile – Vocals
Emanuele Casali – Keyboards, flute
Fabio Costantino – Drums
Andrea Arcangeli – Bass

Contatti:

Facebook: https://www.facebook.com/dgmprog

 

Uscita esplosiva per questa ultima parte del 2024: il supergruppo italiano progressive metal DGM arriva alle nostre orecchie con un nuovo album tutto da scoprire.
Una lieve e suadente chitarra acustica ci apre le porte dell’universo DGM: “Promises” si presenta così, con un’innata eleganza, una dinamica importante e una tecnica strepitosa, declinata attraverso tutti gli strumenti consueti e meno. Arriviamo così alla titanica “The Great Unknown”, che segue la filosofia strumentale della band e che ci permette di apprezzare appieno le doti vocali di Marco Basile, in un crescendo di emozione e di virtuosismo. Pienamente aderente al genere progressive, “The Wake” ci impressiona per complessità e trame oscure, un rollercoaster di sensazioni sempre più coinvolgenti. “Solitude” stupisce per dinamica e per gusto, un condensato di tecnica votata alla sensibilità, dalla coralità e dall’armonia complessiva veramente pregevole. Arriviamo alla folle “From Ashes”, movimentata e pestata, molto metallara e tirata, capace di far battere il piede durante l’ascolto e contemporaneamente lasciare a bocca aperta l’ascoltatore per un’esecuzione assurda. Giungiamo a “Final Call”, variegata e spietata, un piacere per le orecchie e un enigma per la mente: come si può rendere così godibile un tale labirinto musicale? “Blank Pages” può definirsi un lento, una ballata, un classico brano per rendere l’ascolto più dinamico e rilassante, una sorta di momento relax prima del colossale finale (che non si fa attendere): arriviamo dunque a “… Of Endless Echoes”, quasi una title track, quasi 15 minuti di pura poesia in musica, dalle variazioni e dai colpi di scena esagerati, un vero e proprio compendio di progressive metal.

In conclusione, ci troviamo di fronte a una delle migliori sorprese discografiche del 2024 (o riconferma, a voi la scelta): un lavoro maturo, eseguito in modo eccellente, tecnicamente sopraffino ma allo stesso tempo piacevole; interessante sarà inoltre ascoltare e vedere live la riproposizione di queste deliziosissime tracce.

© 2024, Alberto Rozza. All rights reserved.

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