LOGIN UTENTE

Ricordami

Registrati a MelodicRock.it

Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.

effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!

Recensione

69/100

Video

Pubblicità

Daytona – Garder La Flamme – Recensione

24 Ottobre 2024 1 Commento Alberto Rozza

genere: Hard Rock
anno: 2024
etichetta: Escape Music

Tracklist:

Welcome To The Real world
Kelly
Through The Storm
Downtown
Time Won’t Wait
Looks Like Rain
Town Of Many Faces
Slave To The Rhythm
Garder La Flamme
Where Did We Lose The Love

Formazione:

Fredrik Werner – Vocals

Erik Heikne – Guitars

Johan Berlin – Keyboards

Niclas Lindblom – Bass

Calle Larsson – Drums

Contatti:

Facebook: https://www.facebook.com/DaytonaMusicOfficial/

 

In uscita, per tutti gli amanti del sound hard rock anni ‘80, il nuovo lavoro dei Daytona, superband di volti noti nell’ambiente, che propone brani tosti e genuini, dallo stile pregevole.

Addentriamoci nel mondo Daytona: “Welcome To The New World” è un manifesto coerente del loro stile, un’ottima apertura che ci fa capire la natura della musica proposta. “Kelly” presenta una pasta sonora scarna e non particolarmente impattante, sfociando senza grandi rimpianti in “Through The Storm”, più riflessiva e coinvolgente, dalla buonissima intensità emotiva. Sempre sulla stessa linea dei brani precedenti troviamo “Downtown”, cadenzata, dalle atmosfere oscure e crudeli. “Time Won’t Wait” ci risveglia sensazioni malinconiche e uggiose, giocando molto sulla dinamica strumentale, dando così prova di una buonissima tecnica individuale da parte della band. Senza allontanarci molto dal mood dell’album, troviamo “Looks Like Rain”, non molto originale e a tratti un po’ scontata, così come la successiva “Town Of Many Faces”, sfortunatamente non molto accattivante. Con “Slave To The Rhythm” qualcosa si muove, avvicinando il sound della compagine svedese a qualcosa di più americano, senza mai eccedere in originalità, ma limitandosi a dare sfoggio di grande quadratura e tecnica. Arriviamo alla title track, “Garder La Flamme”, brano molto articolato, dalle molteplici sfaccettature, pregevole e finalmente frizzante. Cala il silenzio sulle note di “Where Did We Lose The Love”, sempre orientato verso un hard rock melodico ben riconoscibile.

Nel complesso ci troviamo di fronte ad un lavoro ben eseguito e prodotto, ma che pecca molto per originalità e dinamica, risultando a volte ridondante e monotono, nonostante la presenza di alcuni spunti tecnici interessanti.

© 2024, Alberto Rozza. All rights reserved.

Ultime Recensioni

Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli

1
0
Would love your thoughts, please comment.x