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D-A-D – Speed Of Darkness – Recensione

13 Ottobre 2024 2 Commenti Samuele Mannini

genere: Hard Rock
anno: 2024
etichetta: AFM

Tracklist:

God Prays to Man
1st, 2nd & 3rd
The Ghost
Speed of Darkness
Head over Heels
Live by Fire
Crazy Wings
Keep That MF Down
Strange Terrain
In My Hands
Everything Is Gone Now
Automatic Survival
Waiting Is the Way
I’m Still Here

Formazione:

Jesper Binzer (Vocals, Guitar)
Stig Pedersen (Bass)
Jacob Binzer (Guitar)
Laust Sonne (Drums)

 

Dopo aver cantato per qualche anno col mio gruppo di amici la cover di “Sleeping My Day Away”, ogni nuovo disco dei D-A-D è, per chi vi scrive, un momento di trepidante curiosità e “Speed Of Darkness” segna anche un momento significativo per i D-A-D,  un’opera di hard rock di alta qualità, piena di entusiasmo e divertente da ascoltare. La band, con una storia di quarant’anni alle spalle, mostra una maturità artistica che traspare in ogni traccia, offrendo un mix di riflessione e energia rock’n’roll. Questo album non solo celebra la loro carriera ma promette di aggiungere un nuovo capitolo emozionante al loro già impressionante repertorio.

“God Prays To Man”, la traccia che apre l’album, è un chiaro omaggio al rock classico, con un riff che ricorda i grandi del genere e i rimandi ai AC/DC sono sin troppo evidenti, anche se integrati con variegati tocchi blues. I singoli, “1st, 2nd & 3rd” dai ritmi serrati e le atmosfere ‘sculettanti’ e “The Ghost” dove le atmosfere sono più ammiccanti e vicine all’ autocitazione, hanno già riscosso successo tra i fan, fungendo da ottimo antipasto per il full-length. La title track, “Speed Of Darkness”, al contrario delle aspettative generate dal titolo, ci offre un mid-tempo accattivante che mette in risalto il marchio di fabbrica della band in modo assolutamente non scontato. Il mood generale dell’album è un mix tra classe e sapienza arrangiatoria. .”Head Over Heels”, ad esempio, segue questa direzione, dimostrando come i D-A-D siano capaci di reinventarsi pur rimanendo fedeli al proprio stile ed anche se magari la tendenza dell’ album è su pezzi un po’ meno tirati ed immediati che in passato, è un segnale evolutivo che a me non dispiace per nulla.

‘I D-A-D sono più che una band, sono un esperimento sociale’, come affermato dal bassista Stig Pedersen. Sono la prova che la musica può unire e può evolvere resistendo alla prova del tempo. Celebrare quarant’anni di carriera è un traguardo che poche band riescono a raggiungere senza interruzioni, e i D-A-D lo hanno fatto mantenendo la loro integrità e la loro passione per la musica.

L’album dei D-A-D è un esempio lampante di come la musica possa evolversi e rimanere rilevante attraverso i decenni. La band ha dimostrato una capacità unica di rinnovarsi, mantenendo un legame forte con i fan storici e allo stesso tempo tentando di conquistare il cuore delle nuove generazioni. Il loro stile, che fonde energia e passione, è un esempio nel mondo del rock, e la loro abilità nel trasmettere emozioni attraverso la musica è indiscutibile. Nonostante due/tre brani meno incisivi, l’album è comunque una testimonianza della loro arte senza tempo e merita di essere ascoltato ed inserito nelle vostre collezioni.

© 2024, Samuele Mannini. All rights reserved.

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