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Recensione

78/100

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Hydra – ReHydration – Recensione

27 Settembre 2024 1 Commento Francesco Donato

genere: Aor
anno: 2024
etichetta: Pride&Joy

Tracklist:

1. We Belong
2. Marionette
3. Still The Same
4. Eye Of The Storm
5. Made Up Stories
6. Clown Without A Circus
7. Two Of A Kind
8. I Remember
9. Out In The Cold
10. Love Remains
11. Me Minus You

Formazione:

Andi Kravljaca - Voce, chitarra
Henrik Hedström - Tastiere, chitarre
Daniel Flores - Batteria, tastiere
Jonny Trobro - Basso

 

Giungono alla loro seconda prova gli svedesi Hydra, con questo “ReHydration” che arriva a due anni di distanza dal convincente “Point Break” del 2022. Dall’esordio di due anni fa, che io stesso ho recensito su queste pagine, la formazione rimane invariata. Henrik Hedström (già First Signal ed Angelica) a guidare il tutto accompagnato da Daniel Flores (Find Me, First Signal, ecc) alla batteria, Jonny Trobro (First Signal, Find Me) al basso e Andi Kravljaca (Aeon Zen, Seventh Wonder) alla voce.

L’album segna il passaggio di consegne dalla Frontiers Records alla Pride & Joy Music, condizione che a livello di produzione sposta pochissimo rispetto all’esordio. Anticipato dal singolo “We Belong”, pezzo che apre anche il disco, “ReHydration” non delude le aspettative.

Se con “Point Break” il combo svedese aveva fatto ben parlare di sé, con questo secondo lavoro la band aggiunge un pizzico di maturità compositiva. I pezzi risultano bel suonati e ben arrangiati, si lasciano ricordare in fretta, aggrappati tutti al più classico Westcoast AOR melodico. Il disco procede con l’ottima “Marionette” e con il midtime “Still The Same”, due pezzi legati da un filo invisibile al precedente album che alla lunga degli ascolti risulteranno le mie songs preferite. “Eye Of The Storm” , “Made-Up Stories” e “Clown Without a Circus” rappresentano il cuore pulsante del disco, tre ottimi esempi di AOR nordico, ben curati negli arrangiamenti e nel “tiro”. “Two Of a Kind” è un altro interessante midtime seguito a ruota da “I Remeber” altra prova altamente convincente. Il disco sembrerebbe calare leggermente sul finale con “Out In the Cold”, ma arriva a risvegliarci la splendida “Love Remains”. Chiude il disco la dolce ballad “Me minus You”.

Nulla da dire, disco che convince e che potrebbe entrare persino in Top Ten.

© 2024, Francesco Donato. All rights reserved.

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