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Recensione

85/100

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Danger Zone – Shut Up! – Recensione

12 Settembre 2024 7 Commenti Paolo Paganini

genere: Hard Rock
anno: 2024
etichetta: Pride & Joy

Tracklist:

1. I Like It
2. Evil
3. Tel Me The Truth
4. I Don’t Care
5. Too Late
6. Run (For The Madness)
7. I’ll Make It Right
8. Hurt
9. When You Broke My Soul
10. Faitless Ways
11. Straight Down The Line

Formazione:

Giacomo Gigantelli: Voce
Roberto Priori: Chitarra
Paolo Palmieri: Batteria
Matteo Minghetti: Basso
Danilo Faggiolino: Chitarra
Pier Mazzini: Tastiere e Voce

Contatti:

www.dangerzoneweb.com
www.facebook.com/dangerzoneweb

 

Graditissimo ritorno della storica band italiana capitanata dal chitarrista Roberto Priori affiancato dagli altri due membri fondatori Paolo Palmieri alla batteria e Giacomo Gigantelli alla voce. Le travagliate vicissitudini di questa formazione hanno inizio addirittura nei primi anni ’80 quando l’hard rock era nel suo massimo splendore ed emergere se si era italiani costituiva un’impresa pressoché impossibile. Forti di una encomiabile determinazione i ragazzi arrivarono ad un soffio dallo sfondare nel mercato americano ma una serie di sfortunate traversie e soprattutto l’uragano grunge che si abbatté sul mercato musicale negli anni ’90 ne soffocò definitivamente ogni velleità. I ragazzi non si sono però persi d’animo e nel 2011 sono tornati a fare musica pubblicando da allora ben quattro album (Line Of Fire – 2011, Undyng – 2012, Closer To Heaven – 2016 e Don’t Count On Heroes – 2019).

A sei anni di distanza ecco arrivare fresco fresco questo Shut Up!, carico di pezzi di ottima caratura. L’hard rock classico la fa da padrone nelle undici tracce di cui si compone e nelle quali l’abilità alla sei corde di Roberto Priori costituisce il valore aggiunto trascinante per questo disco. La formula proposta è quella di un robusto hard rock guidato dalla ruvida e caratteristica ugola di Giacono Gigantelli, impreziosito dagli assoli di grandissima qualità di Roberto Priori (sempre sugli scudi), sorretto da una sezione sempre precisa e impreziosito dai calibrati inserti di tastiere di Pier Mazzini.

L’hard rock italiano continua dunque a dimostrare la sua vitalità e capacità di rinnovarsi, mantenendo sempre quella passione e quel sound distintivo che lo caratterizzano. La traccia “I’ll Make It Right” sembra raccogliere l’essenza di un genere che non smette mai catturare l’attenzione con i suoi riferimenti a Generation Radio, Revolution Saint e Nitrate, mentre “Faithless Ways” richiama l’energia cruda dei primi lavori dei Firehouse. È evidente che ci sia una dedizione alla qualità e un desiderio di sperimentare, come dimostrato dalle tracce vivaci “I Like It” e “Evil”, e dalla coinvolgente “Hurt”.

Questo disco rappresenta non solo un ritorno alle radici per molti fan dell’hard rock melodico, ma anche un passo avanti verso nuovi orizzonti musicali. Speriamo che questa ondata di creatività e talento continui a fiorire e a regalarci musica di qualità per molti anni a venire. Bentornati Ragazzi!

© 2024, Paolo Paganini. All rights reserved.

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