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Recensione

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Dark Mile – Dark Mile – Recensione

11 Luglio 2024 Comment Alberto Rozza

genere: Hard Rock
anno: 2024
etichetta: Pride & Joy

Tracklist:

1. The Boy
2. No Deal
3. I Can’t Help You
4. Like Nerver Before
5. Is Anybody Listening
6. Games
7. He Said She Said
8. Maybe On A Sunday
9. Know Me
10. Where’s The Love
11. United We Stand
12. Lies

Formazione:

Mark Huff - lead vocals
Tracy G. - guitars
Paul Alfery - guitar, keyboards
Randy Oviedo - bass

Contatti:

https://www.facebook.com/people/Dark-Mile-Band/61558042420831/

 

In uscita per Pride And Joy il primo lavoro della super band “Dark Mile”, combo composta da grandi esponenti del mondo hard rock/heavy metal, tra i quali spicca Tracy G, ex chitarrista di Ronnie James Dio.

La tipologia di riff e l’intenzione dei brani si capisce sin dai primi secondi di “The Boy”, singolo estratto dall’album, ovvero ritmiche frenetiche e trascinanti accompagnate da una voce aggressiva. La successiva “No Deal” si mantiene sugli stessi livelli, tosta e martellante al punto giusto, dai fraseggi interessanti, come la successiva “I Can’t Help You”, sempre convincente e dal gusto vintage. Dopo la veloce intro strumentale “Like Never Before” ci aspetta “Is Anybody Listening”,ariosa, ampia, dalle atmosfere titaniche, piacevole ma a tratti leggermente scontata. Arrivando al giro di boa ci imbattiamo in “Games”, uno pseudo lento molto suadente, dai richiami ben definiti, che non stufa ma allo stesso tempo non strabilia, forse anche per un mixaggio non eccellente. “He Said She Said” è apprezzabile per la grinta e per il portamento, mentre “Maybe On A Sunday” si mantiene sul livello generale del disco, con una pasta sonora piena e corposa. “Know Me” è un buonissimo brano, per intensità e convinzione, quasi sorprendente a questo punto dell’ascolto. Pregevole e ben strutturato, troviamo “Where’s The Love”, dalle molteplici influenze, molto anni ‘80 e per questo motivo potrebbe essere gradito da un’ampia platea di ascoltatori. “United We Stand” è un bel pezzone heavy, tosto e duro, che ci riversa nella conclusiva “Lies”, martellante e virtuosa al punto giusto. Cosa dire di “Dark Mile”: ben eseguito e dai suoni abbastanza convincenti, riprova del valore dei singoli componenti della band, ma complessivamente poco originale, aspetto che spesso si rivela croce e delizia di questo genere di prodotto.

© 2024, Alberto Rozza. All rights reserved.

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