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Recensione

85/100

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Sebastian Bach – Child Within The Man – Recensione

21 Maggio 2024 3 Commenti Giulio Burato

genere: Hard Rock
anno: 2024
etichetta: Reigning Phoenix Music

Tracklist:

01. Everybody Bleeds
02. Freedom
03. (Hold On) To The Dream
04. What Do I Got To Lose?
05. Hard Darkness
06. Future Of Youth
07. Vendetta
08. F.U.
09. Crucify Me
10. About To Break
11. To Live Again

Formazione:

Sebastian Bach - voce
Devin Bronson - chitarre
Todd Kerns - basso
Jeremy Colson – batteria

 

Ricordo chiaramente quando, per la prima volta, nell’allora MTV, vidi passare il video di “18 And life” degli esordienti Skid Row, capitatati dalla fluente chioma di Sebastian Bach. Da lì a poco comprai direttamente il vinile di quell’omonimo e spettacolare disco, ricco di potente melodia che mi conquistò in maniera totale. A 35 anni di distanza mi ritrovo a recensire il quinto album, in studio, da solista del cantante canadese, all’anagrafe Sebastian Bierk.
I componenti di calibro della band sono Devin Bronson (chitarre) Todd Kerns (basso) e Jeremy Colson (batteria).
Uscito per Reigning Phoenix Music, l’album si avvale dell’importante lavoro in cabina di “navigazione” di Robert Ludwig (Led Zeppelin, Jimi Hendrix, Tool, Kiss, Metallica etc) e di Michael Elvis Baskette in produzione.

Dopo tutta questa premessa, mi butto, senza remore ed aspettative (i precedenti quattro album non mi hanno mai preso), ad ascoltare “Child Within The Man”, dall’artwork “rivedibile”.

Tirando le somme, dopo diversi ascolti, affermo che il disco mi ha sorpreso.
Suoni ben prodotti, sessione ritmica potente e di livello, Sebastian ben assestato dietro al microfono.
Già dall’opener Everybody Bleeds si capisce dove la nave andrà a navigare. I riff sono tosti e scuri, la voce è ficcante ed aggressiva al punto giusto. Sulla stessa rotta di navigazione altre canzoni come la successiva Freedom, arricchita da John 5 (Motley Crue) alla chitarra, mentre su Future of Youth appare la bella Orianthi.
Coordinate navali che virano verso acque maggiormente moderniste per Hard Darkness, F.U., impreziosita dalla presenza di Steve Stevens (Billy Idol), Crucify Me e Vendetta, quest’ultima con una orecchiabilità più accentuata nel ritornello.
Boe colorate di Skid Row per il singolo (Hold On) To The Dream, con la costruzione acustica (sotto)coperta poi da un potente ingresso di chitarra in stile “Slave to the grind”, e dalla susseguente What Do I Got To Lose?.
Poteva mancare una power ballad? “To live again” scritta con Myles Kennedy degli Alter Bridge, colma la casella vuota del lento potente, sontuoso e viscerale.
Seppure in copertina ci sia raffigurata un’auto in primo piano e non un vascello, io ho navigato con questo ““Child Within The Man” senza aspettative; alla fine ho fatto un bel viaggio, col vento in poppa, ricco di energia, e col timoniero Sebastian Bach in ottima forma.

 

© 2024, Giulio Burato. All rights reserved.

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