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01 Maggio 2024 0 Commenti Massimiliano MaxAor Carli
Le Heart hanno goduto di una carriera molto lunga che abbraccia diversi decenni, ma la band ha sicuramente dovuto evolversi lungo il percorso.
Durante un’apparizione al podcast di Broken Record, la chitarrista e cantante Nancy Wilson ha sottolineato le sfide che il gruppo ha dovuto affrontare dagli anni Settanta verso gli anni Ottanta.
“Siamo stati in un certo senso vittime della longevità, perché gli stili cambiano e tu invece non vuoi cambiare più di tanto”, ha spiegato la musicista, sottolineando come “la prospettiva di espansione mentale che permeava i Seventies aveva lasciato il posto alla prospettiva della cocaina, che era un po’ più guidata dal denaro e dall’ego”.
Dopo il successo mainstream degli anni Settanta, le Heart faticarono non poco nella prima parte degli Ottanta. Così la band cercò di evolversi e di rimanere commercialmente rilevante, senza abbandonare completamente il rock sound primordiale che ne aveva decretato il successo iniziale. Nel 1985, la loro nuova etichetta discografica, la Capitol, portò dei songwriter esterni a lavorare con il gruppo, creando una dinamica con la quale le sorelle Wilson non erano del tutto a proprio agio.
“Una scuderia di cantautori di successo di Los Angeles furono impiegati in tandem con queste case discografiche per creare i successi stereotipati che ci si aspettava all’epoca e quelle grandi power ballad”, ricorda Nancy, descrivendo lo stile come hairband music. “Stavamo andando avanti con riluttanza solo per questioni di sopravvivenza…”.
Ma alla fine, le Heart in quel periodo ottennero alcuni dei più grandi successi della loro carriera: “L’immagine così importante negli Eighties non era mai stata fondamentale per noi. Però alla fine ce la siamo cavata abbastanza bene perché abbiamo ottenuto un paio di canzoni davvero meravigliose da quel periodo, come These Dreams e Alone, e poi What About Love e alcune altre ancora. Sono brani musicali semplicemente meravigliosi, ben scritti e strutturati che ci piace fare ancora oggi. Quindi, se questo è il bottino che abbiamo tirato fuori dagli anni Ottanta, allora dai, ne è valsa la pena”.
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