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31 Gennaio 2024 Comment Giorgio Barbieri
genere: Hard Rock
anno: 2024
etichetta: Livewire/ Cargo
Tracklist:
01 – Memorial
02 – Dramatic day
03 – Break down the walls
04 – Running
05 – Lost in the mist
06 – Red sky
07 – Desert night
08 – Holy roar
09 – Bright lights
10 – Gonna get close to you
Formazione:
Sofia Lilja: Vocals
Christer Akerlund: Guitars, Bass, Synthesizers
Contatti:
https://www.facebook.com/NubianRoseTheBand/about
Devo ammettere che non conoscevo i Nubian Rose, non solo perché non si facevano sentire dal 2014, quando pubblicarono “Mental revolution”, ma anche perché, a detta di tutti, facevano un genere che non è propriamente nelle mie corde, ma ascoltando “Amen”, loro terzo album, devo chiedere venia e prostrarmi sui ceci, perché non si tratta assolutamente di un classico e molte volte scontatissimo hard melodico, o meglio, in parte, ma siamo di fronte ad un’opera di magniloquente hard’n’heavy, che senza essere stucchevole, si diletta a esplorare il prog metal più diretto e l’epic più arioso, insomma qualcosa di fresco, che mi ha lasciato davvero stupito.
Fin dall’opener ‘Memorial’ si intravedono le qualità dei Nubian Rose, con la voce di Sofia Lilja a dettare legge e la chitarra di Christer Akerlund a ricamare fraseggi notevoli, subito doppiata da ‘Dramatic day’, particolarmente “sentita” da Sofia, la quale parla del proprio funerale, quindi non proprio un argomento tipico di lidi melodici, musicalmente questo pezzo è un bel heavy rock, con un incedere ricco di tensione, la cosa che lascia spiazzati è la mancanza di un ritornello nella canzone, cosa che la rende sicuramente meno scontata, togliendo quel fastidioso sentore di “già sentito” che oramai nell”hard’n’heavy (purtroppo) spopola e anche la successiva ‘Break down thew walls’ non è da meno, mantenendo una vigoria heavy, ma con un’apertura catchy non smielata e un assolo che parte malmsteeniano per poi finire ricalcando la melodia portante; ma, la canzone che più di tutte mi ha conquistato è ‘Lost in the mist’, brano che esce ancora di più dagli schemi rispetto a ‘Dramatic day’, lungo (quasi dieci minuti!), ma appassionante e vigoroso quanto basta, per referenze, ascoltate il riffone che tira fuori Christer, quasi a ricordare la sua collaborazione in precedenza, sempre nei Nubian Rose, con Torbjörn Weinesjö, ex ascia dei prog/epic/doomsters Veni Domine, non per niente qui si sfiora il prog metal, ma con una struttura drammaticamente epicheggiante.
Particolarmente emozionante è ‘Red sky’, quattro minuti e mezzo di crescendo nella quale Christer affianca per la prima volta Sofia alla voce, seguita a ruota da un altro episodio particolarmente riuscito come ‘Desert night’, che dopo un inizio arabeggiante, si dipana in un hard rock quasi zeppeliniano figlio del poco apprezzato, non da me sia chiaro, “Strange and beautiful” dei Crimson Glory, sul quale si staglia imponente la potenza di Sofia, ci sono anche pezzi “normali” in questo album, ma non per questo il valore del platter viene sminuito, ‘Running’ è sicuramente più classica, seppur introdotta da un tempo quasi funky-disco anni settanta, ‘Hard road’ e ‘Bright lights’ si rifanno ad un hard’n’heavy più lineare, sorrette da rocciosi riff di scuola priestiana, soprattuto la seconda, mentre in fondo troviamo la cover di ‘Gonna get close to you’ di Lisa Dalbello, rifatta poi dai Queensryche sul magnifico “Rage for order” e purtroppo qui arriva a mio parere, una piccola nota dolente, posso infatti anche apprezzare il fatto che la band cerchi di farne una sua versione, ma qui si perde tutto il pathos e la grinta che il brano aveva fin dalla sua prima pubblicazione, peccato, anche se di certo ciò non influisce sul giudizio finale, che è estremamente positivo.
P.s.
Nota finale che riguarda noi scribacchini, che molte volte ci troviamo alle prese con promo sheet che non fanno altro che glorificare l’album presentato (a volte anche ingiustificatamente), mentre non danno molte informazioni che invece a noi imbrattatoti di pagine web, possono risultare importanti ed è così che vedrete nella casella riguardante la line up, i soli nomi di Sofia e Christer perché, ad oggi, non sappiamo se ci siano o no altri musicisti, che magari non fanno parte della band, ma perlomeno hanno registrato il disco, ecco, magari un po’ più di attenzione a questi dettagli e un po’ meno righe di autoglorificazione gratuita, sarebbero ben accetti…
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