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Recensione

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Grand – Second To None – Recensione

18 Gennaio 2024 4 Commenti Paolo Paganini

genere: AOR
anno: 2024
etichetta: Frontiers

Tracklist:

1. Crash And Burn
2. When We Were Young
3. Leave No Scar
4. Rock Bottom
5. Sweet Talker
6. Lily
7. Kryptonite (feat. Nina Söderquist)
8. Out Of The Blue
9. All Or Nothing
10. Achilles Heel
11. Daze Of Yesterday

Formazione:

Mattias Olofsson – Voce e Cori
Jakob Svensson – Chitarra, Bass, Tastiere e Cori
Anton Martinez Matz – Batteria e Basso

Contatti:

https://facebook.com/grandthebandsweden
https://instagram.com/grandthebandsweden

 

Dopo il buon debutto di fine 2022 arriva a distanza di poco più di un anno il secondo lavoro delle band capitanata dal singer Mattias Olofsson. La proposta del gruppo non si discosta da quanto fatto sentire in precedenza, un facile (a volte fin troppo scontato) pop AOR influenzato da band quali Toto, Gaint e Foreigner. Il singolo di lancio nonché prima traccia Crash And Burn mi aveva fatto sperare di trovarmi di fronte ad un album da potenziale top ten di fine anno ma purtroppo le promesse sono state mantenute solo in parte. Alcuni brani come When We Were Young e Leave No Scar ci riportano al pop rock da classifica di fine anni 80 e insieme alla power ballad Out Of The Blue rappresentano il meglio dell’intero lavoro. A questo fanno contraltare canzoni di una banalità disarmante come il lento Lily o le iper stereotipate Rock Bottom, Sweet Talker e Achilles Hell. Da segnalare il duetto con la popolare cantante svedese Nina Söderquist sulle note della discreta Kryptonite. Come avevo già avuto modo di sottolineare in occasione della precedente recensione il vero punto debole della band è rappresentato a mio avviso dalla voce troppo ordinaria di Mattias il quale non riesce mai a valorizzare un lotto di composizioni tutto sommato buone.

Urge insomma un cambio di marcia, altrimenti i ragazzi si ritroveranno a navigare nel più completo anonimato fra le decine di band che affollano l’ormai iper inflazionato panorama hard rock scandinavo.

© 2024, Paolo Paganini. All rights reserved.

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