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Recensione

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Hugo’s Voyage – Inception – recensione

10 Novembre 2023 4 Commenti Vittorio Mortara

genere: AOR
anno: 2023
etichetta: Frontiers Music Srl

Tracklist:

1. Inception
2. Crazy What Love Can Do
3. Don't Wanna Live Without Your Love
4. Sound Of A Broken Heart
5. Goin' Away
6. A Friend Like You
7. How Many Times
8. I'll Be Around
9. In My Heart
10. September Love
11. The Voyage
12. When Heaven Makes An Angel

Formazione:

Hugo Valenti - Voce
Robby Hoffman - Chitarre
Greg Smith - Basso
Dana Spellman - Batteria
Lance Millard - Tastiere

Ospiti:

Steve Ferlazzo - Tastiere
Ray Herrmann – Sax

 

Prova a dire Journey senza dire Journey. La recensione dell’opera prima degli Hugo’s Voyage potrebbe essere sintetizzata da queste poche parole. Ma così facendo non si renderebbe giustizia alla carriera ed alla professionalità di un personaggio come Hugo Valenti, autore di ottimi lavori con i Valentine e gli Open Skyz prima e da solista in seguito. In una intervista di qualche tempo fa egli sosteneva di essersi talmente stufato di sentir dire che la sua voce era simile a quella del Maestro Steve Perry e la sua musica ispirata al Journey style, da voler metter su una cover band.

Gli Hugo’s Voyage, appunto.

Vi invito a cercare su Youtube qualche video delle loro coverizzazioni dei principali hits della band di Frisco per constatare quanto i ragazzi siano stati bravi a renderli in maniera praticamente identica agli originali. Questo Inception è il passo successivo: un tributo al viaggio non fatto di cover ma di nuovi brani, completamente (o quasi) ispirati al loro sound. Ed il risultato è un disco che suona più Journey di Freedom. Una sorta di plagio annunciato che però… è un piacere per i sensi!!!!

Lasciatevi trasportare dall’omonima intro ai bei tempi di Raised on Radio, evocati dalla raffinata ed orecchiabile “What love can do”, proseguendo con il singolo “Don’t wanna live without your love”, spudoratamente “Don’t stop believing”. Leggera ma leziosa, “Sound of a broken heart” lascia il campo alla movimentata “Goin’ away”. Respirate a pieni polmoni le atmosfere pop di “A friend like you” perché l’accoppiata “How many times” ed “I’ll be around” vi catapulteranno indietro nel tempo, fino al periodo “Infinity”/”Evolution”. La dolcissima “In my heart” vanta una linea vocale ricercata e “September love” gronda mood anni 80 da ogni nota. In coda all’album arrivano un paio di pezzi meno fedeli ai canoni dettati da Cain e soci: “The voyage” accenna qualche passo prog e la conclusiva e bellissima ballad “When heaven makes an angel” è squisitamente pop, vagamente ispirata ai Tears for Fears che furono.

Non sono d’accordo con l’illustre ispanico collega che invita a non ritenere questo lavoro una mera copia dei Journey. Quest’album E’ una mera copia dei Journey. Ciò non toglie che sia zeppo di belle canzoni, composte e suonate da un manipolo di bravi musicisti che dimostrano di aver compreso ed assimilato alla perfezione i valori espressi dai maestri. E, cosa non da poco, ti fa venire una gran voglia di risentirlo da capo. Ancora e ancora. Se proprio una critica devo muoverla, allora vi dico che mancano le scale tecniche ma piene di gusto di Neal Schon e che i brani lenti sono un po’ troppi… Il viaggio, in francese o in inglese, è sempre un gran bel sentire!

© 2023, Vittorio Mortara. All rights reserved.

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