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Recensione

75/100

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Vitalines – Wheels Within Wheels – Recensione

19 Ottobre 2023 2 Commenti Yuri Picasso

genere: Melodic Rock
anno: 2023
etichetta: Frontiers

Tracklist:

01. Judgement Day Is Here
02. Love Not Fantasy
03. Hello World - We Need To Talk
04. Cards From Another Game
05. Love And Thunder
06. When Spirits Fight
07. You Never Know With Magic
08. Life Waits For No One
09. You’re The Reason I Am
10. Wheels Within Wheels
11. Nothing But Silence

Formazione:

Robbie LaBlanc: Vocals; Tommy Denander: Guitars, Bass, Keyboards; Neil Anami; Drums;

Ospiti:

Mick Devine: backing vocals on “Love Not Fantasy”

 

Interessante (a questo giro) ennesimo connubio costruito dalla nostrana Frontiers: il re mida e protagonista di mille o forse più progetti Tommy Denander presta i suoi servigi di scrittore ed esecutore (nel qui recensito ‘Wheels Within Wheels’ di basso, chitarra, tastiere) e si unisce in collaborazione al talentuoso ed esperto singer Robbie LeBlanc (Blanc Faces, Find Me) per dare vita al progetto Vitalines. Il musicista svedese è simbolo di garanzia e di prolificità in note: equamente, sia dove ha potuto imprimere la propria volontà artistica, sia dove ha reso il suo contributo da semplice esecutore, pensiamo a Radioactive, Rainmaker, Street Talk, Cry of Dawn, Impera, Ozone, solo per citare i primi che mi vengono in mente, presentano sfumature e colori diversi.

L’opener e primo singolo “Judgement Day is Here” suona moderna e muscolare in linea con le produzioni dell’etichetta partenopea.
L’accoppiata “Love Not Fantasy”/“Hello Word We Need To Talk” richiama alla memoria il modus operandi dei Toto più classici, con parti chitarristiche di spessore e break strumentali evidenziati da una produzione cristallina ed all’altezza. “Cards From Another Game” trasuda l’essenza dei Foreigner più rocciosi ed essenziali abbandonandosi alla melodia nel chorus. I passaggi ‘deboli’ rimangono quelli più affini ai Find Me, dove manca il guizzo melodico o il passaggio strumentale ispirato da renderlo gustoso: ”Love and Thunder” e la title track in questo non mi hanno convinto. Cosi lo svolgimento di “When Spirits Fight” vive un upgrade mediante un’outro delicata, emotiva, romantica, elevando la qualità ordinaria del pezzo. Le atmosfere notturne e dinamiche di “You Never Know With Magic” diversificano piacevolmente il playing.
Se “Life Waits For No One” richiama gli FM dei primi anni ’90, “You Are The Reason I Am” trascina l’orecchio verso i Bad Company che noi adoriamo (Brian Howe era), con un blues melodico contornato da tasti d’avorio. “Nothing but Silence” rallenta i ritmi e chiude il disco, una semiballad dal coro soul confortevole e consolante.

Un buon lavoro, piuttosto lungo, maggiormente difforme da quanto potrebbe aspettarcisi; risultato di uno sforzo artistico che va oltre il compito estivo. Maturo, scritto e suonato da due dei più talentuosi interpreti odierni del genere, per essere apprezzato appieno merita un’attenzione che consiglio di dedicare.
Il fattore Denander, risulta essere una carta sicura e vincente…ancora.

© 2023, Yuri Picasso. All rights reserved.

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