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Recensione

76/100

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Lukather – Bridges – Recensione

16 Giugno 2023 2 Commenti Nico D'andrea

genere: Rock
anno: 2023
etichetta: The Players Club/ Mascot

Tracklist:

Far From Over 3:59
Not My Kind Of People 3:56
Someone 4:09
All Forevers Must End 4:20
When I See You Again 4:55
Take My Love 5:23
Burning Bridges 4:00
I'll Never Know 5:04

 

Cosa si nasconde dietro il sorprendente cambio di monicker di uno fra i più grandi chitarristi del mondo ? Forse un atto di coerenza verso il marchio Toto che con il definitivo ritiro dalle scene di David Paich non ha più motivo di esistere.

Così a distanza di un anno dalla sua pubblicazione il Live “Toto With A Little Help From My Friends” suona oggi come un (pregevole) epitaffio.
“Luke” preannuncia così questo “Bridges” come una sorta di ponte tra il Toto sound e la (moderata) sperimentazione dei lavori a nome Steve Lukather.
Alla prova dell’ascolto l’album mantiene in parte quanto promesso e si snoda con buona disinvoltura tra reminiscenze Toto (When I See You Again) , sonorità più moderne (Someone) e qualche (al sottoscritto poco gradita) concessione Beatlesiana…frutto magari delle recenti frequentazioni con l’amico Ringo Starr.
Il pre-chorus nel coinvolgente shuffle di “Not My Kind Of People” ne è un esempio lampante.
La scintilla non sempre si innesca ma con “All Forevers Must End” Steve Lukather ricorda a tutti cosa significhi scrivere una grande ballata…per ripetersi poi con “Take My Love”, un pezzo dove esce la viscerale anima blues del chitarrista americano.
“Burning Bridges” e “I’ll Never Know” sono le altre vette del disco.
Il denominatore comune che sposta decisamente l’asticella verso l’alto è però il solito strepitoso Guitar Work che per varietà stilistica vale inequivocabilmente l’acquisto dell’album.
Il tono della chitarra di “Luke” è sempre perfettamente riconoscibile, con gli assoli come assoluti highlights di ogni singolo brano.
A livello compositivo “Bridges” è un passo in avanti rispetto al precedente “I Found The Sun Again” e (per restare in famiglia) non molto distante dal bellissimo “Denizen Tenant” dell’amico Joseph Williams.
Insomma altro centro per la sussidiaria di Mascot “The Players Club” che fa ormai del proprio nome un claim e una garanzia.

© 2023, Nico D’andrea. All rights reserved.

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