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Recensione

77/100

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Czakan – Unreal – Recensione

09 Maggio 2023 1 Commento Alberto Rozza

genere: Hard Rock
anno: 2023
etichetta: Pride & Joy

Tracklist:


1. Free Line
2. Getting Hungry
3. Breaking All The Rules
4. Livin’ In A Nightmare
5. Get Down
6. Burns Like A Fire
7. Under The Gun
8. City Nights
9. Masquerade
10. She Is A Woman
11. Winners Don`t Cry
12. My Sweet Love
13. Locked In A Cage
14. Show Me All Your Love

Formazione:

Michael Schennach – Vocals
Oliver Güttinger – Guitar
Tom Fein – Keyboard
Randy Arcachon – Drums
Frank Schrafft - Bass

Contatti:

Sito: https://www.czakan-band.de/

Facebook: https://www.facebook.com/people/Czakan/100085605874815/

 

Tornano alla riscossa per un 2023 veramente molto intenso i veterani Czakan, compagine hard rock tedesca dalla grandissima fama e dal sound incredibilmente autentico.

“Free Line” non smentisce le attese: riff decisi e brillanti, voce penetrante e una ritmica martellante ammaliano l’ascoltare sin dal primo secondo. La successiva “Getting Hungry” si presenta come un brano canonico ma dalla grandissima intensità, un concentrato suadente di energia e convinzione. Gradevolissima arriva “Breaking All The Rules”, non particolarmente coinvolgente, ma ugualmente carica di emotività. “Living In A Nightmare” è un pezzo compatto e scandito da una ritmica quadrata, ottimo nella sua spietata semplicità, musicalmente molto corale. Passa lieta e veloce “Get Down”, molto gioiosa e frivola, che si getta nella successiva “Burns Like A Fire”, marziale e crudele nella sua trama oscura. “Under The Gun” prosegue sull’onda stilistica dell’album e della band, mantenendosi su livelli qualitativi molto alti: da segnalarsi la buonissima prova vocale. “City Nights” è il classico pezzone hard rock da strada: coinvolgente, arioso e ritmicamente drammatico, un estratto genuino direttamente dallo stile anni ‘80. Insolita per intenzione, troviamo “Masquerade”, breve e intensa traccia movimentata e rockeggiante al punto giusto. Con “She Is A Woman” entriamo in atmosfere più cupe, dal sapore misterioso e ombroso, al contrario della solare “Winners Don’t Cry”, ottima per verve ed esecuzione globale. Non c’è tregua: “My Sweet Love” è un altro pezzo molto canonico, non particolarmente eccitante o innovativo, ma nella sua totalità godibile e gradevole. Forse la scelta di inserire un numero così elevato di tracce può risultare rischioso: “Locked In A Cage” non aggiunge né toglie nulla al valore del lavoro. Arriviamo alla conclusione sulle poderose note di “Show Me All Your Love”, cavalcata finale per un album interessante, sempre tirato e potente, che a tratti pecca di freschezza, ma che complessivamente risulta tosto e ben eseguito.

© 2023, Alberto Rozza. All rights reserved.

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