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Recensione

80/100

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Smackbound – Hostage – Recensione

26 Aprile 2023 3 Commenti Giulio Burato

genere: MODERN HARD ROCK
anno: 2023
etichetta: Frontiers

Tracklist:

1. Reap
2. Change
3. Razor Sharp
4. Rodrigo
5. Break
6. Imperfect Day
7. Graveyard
8. Traveling Back
9. Hold The Fire
10. Hostage
11. The Edge

Formazione:

Netta Laurenne (v)
Teemu Mäntysaari (g)
Vili Itäpelto (k)
Tuomas Yli-Jaskari (b)
Rolf Pilve (d)

 

Dopo tre anni di distanza dal debut-album “20/20” tornano in pista i nordici Smackbound, capitanati dalla voce brillante e grintosa di Netta Laurenne (Lordi, Evelking, Amorphis), che propongono un modern metal con molte sfaccettature al suo interno.
“Hostage” è uscito tramite Frontiers il 21 aprile e ripercorre la stessa linea del predecessore, cercando di assestare e di migliorare, se possibile, il tiro. A mio avviso il tentativo è riuscito; l’album infatti è più centrato ed il lavoro di squadra è più coeso.
Si parte col primo singolo “Change” che, come struttura, ripercorre il primissimo singolo “Drive It Like You Stole It” uscito nel 2020; canzone di grande impatto con Netta padrona del palcoscenico con un vocalizzo che, a tratti, ricorda nel bridge la maestosa Ann Wilson, per arrivare alla distorsione roboante nel ritornello. Altre canzoni con la stessa carica intrisa di melodica sono la iniziale “Reap” e la corale “Break”. Nel bel mezzo due canzoni che escono dagli schemi convenzionali; la potente “Razor Sharp” che pigia sull’acceleratore del metal spinto e la strutturata “Rodrigo” che si fa apprezzare per il lavoro di grande sinergia strumentale che arricchisce la parte vocale; quest’ultima è da considerare come una piccola opera. A proposito di opere, è giusto soffermarsi sulla conclusiva “The edge” della durata di nove minuti, canzone ricca di atmosfera e di suggestioni sussurrate.
L’aria si fa più rarefatta col lento “Imperfect day” devoto, nella linea vocale, agli Evanescence d’annata mentre la carica dinamitarda torna a deflagrare con “Hold the fire” e la modernista “Graveyard”; altri pezzi di livello sono la title track e la carica catchy di “Traveling back” impreziosita da un gustoso inizio acustico.
“Hostage” è un album moderno con spunti interessanti e una grande Netta Laurenne al suo timone.

© 2023, Giulio Burato. All rights reserved.

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