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Recensione Gemma Sepolta

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Gemma Sepolta

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Just If I – All One People – Gemma Sepolta

15 Febbraio 2023 7 Commenti Vittorio Mortara

genere: AOR
anno: 1993
etichetta: Spinner Music
ristampe: Aor Heaven 2012

Tracklist:

1 - Cindy's Song
2 - All One People
3 - Anywhere Anytime
4 - Go Ahead And Cry
5 - Carpe Diem
6 - After The Storm
7 - For Your Love
8 - My Turn
9 - If It Feels Right
10 - For Those In Favour
11 - The Reprise

Formazione:

Matt Frenette : drums
Neal Schon : guitars
Mike Reno : lead and backing vocals
Russell Klyne : guitars, backing vocals
Neil Shilkin : keyboards, guitars, backing vocals
Ken Spider Sinnaeve : bass

 

Ndr. Sembrerebbe esistere una versione precedente di questo disco datata 1991 e con una copertina totalmente diversa, non essendo però riusciti a capire se fosse un bootleg oppure una specie di uscita promozionale o semiufficiale, ci atteniamo sia alla copertina, sia all’edizione del 1993; come del resto ha fatto Aor Heaven per la sua ristampa nella collana classici.

Vogliamo parlare di supergruppi? Bene, facciamolo seriamente! Proiettatevi nel lontano 1993. Prendete cantante e batterista degli immensi Loverboy, aggiungete il bassista dei grandi Streetheart e, come ciliegina sulla torta, piazzateci mister Neal Schon a suonare la chitarra. Date in pasto il risultato ad un manipolo di tecnici del suono e produttori abituati a lavorare con le majors ed avrete per le mani “All one people”, un disco che , quando lo comprai, mi lasciò letteralmente a bocca aperta e che, ancora oggi, mi emoziona non poco. Interessante osservare che, ai tempi, quando gli artisti si lanciavano in progetti collaterali, non riproponevano la loro solita musica con colleghi diversi. Di solito sperimentavano generi differenti da quello delle band madri. E infatti i Just-If-I non sono i Loverboy in salsa Schon. I ragazzi qui si cimentano in un AOR più westcoastiano, infarcito di melodie pop e spruzzato qua e là di qualche sperimentazione vagamente progressiva.
E l’album, cosa assolutamente inusuale, si apre con una ballad. Anzi, una signora ballad! Le note di un dolcissimo pianoforte e la voce inconfondibile di Reno aprono “Cindy’s song”, toccante nelle melodie e nelle parole, travolgente nel suo crescendo emozionale. Tempo di riprendersi dal sussulto emotivo dell’inizio, che il ritmo incalzante della sei corde di Schon ed i fiati sintetici della title track ci fanno battere il piedino a tutta velocità. Avete messo via i fazzoletti? Male! Perché il lento “Anywhere anytime” torna ad emozionare: struttura da classica ballad tardo ottantiana ed un refrain indimenticabile! “Go ahead and cry” è westcoast punteggiata da tastiere springsteeniane, pilotata ottimamente dalle corde vocali di un Mike Reno in forma smagliante. Ed è la volta della melodrammatica “Carpe diem”, musicalmente simile ad alcune cose dei Bad English, inframmezzata da un coro di bambini alla Pink Floyd e punteggiata dagli struggenti solos dell’axeman dei Journey.

Si parte seduti al teatro dell’opera all’inizio di “After the storm”, una splendida canzone di AOR, forse la più Loverboy del lotto, nel finale della quale torna il coro di voci bianche a sottolineare l’impegno sociale del testo. Stupenda. Spuntano Franke & the Knockouts fra le note pop oriented di “For your love”, superlativa nelle melodie vocali. Il ritmo zoppo delle prime battute di “My turn” fa presagire qualcosa di diverso. Ed infatti il pezzo si articola in diversi cambi di tempo e tonalità, ricordando l’hard/prog dei seminali Crack the Sky. Il concitato finale sfocia in un altro splendido slow, “If it feels right”, con ancora il frontman canadese a sfoderare una prestazione maiuscola! Armonica, riffaccio sporco, piano honky tonk, America a pieni polmoni: questa è “For those in favour”. La chiusura è affidata ai 13 minuti di “Reprise”, lunghissima suite progressiva nella quale voce e pianoforte la fanno da padroni accompagnandoci alla conclusione di questo straordinario disco.

Ascoltare album come questo nel 2023 suscita una serie di emozioni, il rimpianto per i tempi che furono su tutte. La capacità per gli artisti del tempo di creare capolavori di questo calibro, purtroppo, è andata perduta. Per fortuna possiamo cullarci ogni tanto con le note dei nostri dischetti preferiti. Tra i quali il vostro fedele redattore consiglia di infilare una copia di questo All one people. Non ve ne pentirete sicuramente.

© 2023, Vittorio Mortara. All rights reserved.

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