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Recensione

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Infinite & Divine – Ascendancy – Recensione

17 Febbraio 2023 Comment Alberto Rozza

genere: Melodic Rock
anno: 2023
etichetta: Frontiers

Tracklist:



1. Ashes To Ashes
2. LARP
3. Remedy
4. Our Time
5. Leave Me
6. Silent Revolution
7. I Hold My Life
8. Forever With Me
9. Down
10. Parasites
11. Small Deeds

Formazione:

Tezzi Persson - Lead & Backing Vocals
Jan Åkesson - Guitars, Bass, Keyboards, Backing Vocals, & Programming

Ospiti:

Jens Westberg - Drums
Mikael Hylén - Keyboard Solo on “Ashes To Ashes”

Contatti:

Facebook: https://www.facebook.com/infiniteanddivine

 

Dalla Svezia arriva la carica degli Infinite & Divine, sempre orientati verso un hard rock melodico suadente e caratterizzato dalla voce femminile di Tezzi Persson; per loro, la seconda uscita discografica del progetto.

Partenza riservata a “Ashes To Ashes”, gagliarda e convincente, dall’ottimo impatto strumentale, sia globale che solistico. Passiamo a “LARP”, decisamente più oscura e crudele nella ritmica, perfettamente cesellata attorno a una linea vocale che punta ad essere la peculiarità del progetto. “Remedy” è un pezzo gioioso e sorridente, non molto convincente nella sua completezza, come la seguente “Our Time”, che al di là di qualche fronzolo musicale non concede grandi spunti. Con “Leave Me” saliamo di livello, riuscendo a esprimere grande intensità e soprattutto una buonissima capacità di mescolare le varie componenti del brano: risultato positivo. “Silent Revolution” si avvicina a sonorità più metal, incontrando il gusto di una platea più ampia e risultando molto convincente, con una verve assolutamente aggressiva e potente. Sempre sulla stessa onda del brano precedente, troviamo la tonante “I Hold My Life”, molto cadenzata e dai fraseggi interessanti. Con “Forever With Me” arriviamo su orizzonti più tenui e delicati, sempre in salsa melodic rock, a bilanciare le precedenti eccedenze di metallo “pesante”. “Down” si presenta come la classica cavalcata hard rock, scellerata e senza freni, dal riff graffiante che ben si accompagna alla timbrica vocale di Tezzi. Epica e aperta, “Parasite” assume una valenza molto contemplativa, creando un’atmosfera gradevolissima e coinvolgente. Titoli di coda sulle note di “Small Deeds”, poderosa, pestata e granitica, degna conclusione per un lavoro di studio in versione “diesel”, ovvero con una partenza non eccezionale, ma che evolve e migliora col susseguirsi dei brani.

© 2023, Alberto Rozza. All rights reserved.

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