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27 Gennaio 2023 8 Commenti Giulio Burato
genere: Melodic Hard Rock
anno: 2023
etichetta: Frontiers
Tracklist:
1. Operation Phoenix
2. Champions
3. In The Name Of The Fallen
4. Super Trooper
5. Ready To Run
6. Juliette
7. The Last Of Us
8. Just Believe
9. Roar
10. Victorious
11. Northern Lights
Formazione:
Alexander Strandell: voce
John Leven: basso
Jona Tee: tastiere e chitarra ritmica
Christian Lundqvist: batteria
Rob “Love” Magnusson: chitarra
La prima recensione del 2023 è per la seconda uscita discografica dei Crowne, super band creata da Serafino Perugino ed il suo staff di Frontiers Record; alla voce rimane ben salda la bella ugola di Alexander Strandell (Art Nation), al basso l’iconico John Leven degli Europe, alla batteria Christian Lundqvist (The Poodles) e infine alle tastiere e alla produzione Jona Tee (H.E.A.T.). Nuovo ingresso in formazione, il chitarrista Rob “Love” Magnusson (Dynazty) la cui presenza si noterà con grandi assoli in tutto “Operation Phoenix”. Rispetto al precedente “Kings of the north”, che ho apprezzato, qui abbiamo tanti ed evidenti riferimenti ai primi Art Nation e un’infarinatura cara, appunto, ai nordici Dynazty.
La copertina mi ricorda vagamente quella di “Firebirth” dei Gotthard.
Si parte subito in pompa magna con i tre singoli rilasciati sino ad oggi. “Champions”, “In the name of fallen” e la recente title-track. Le prime due hanno una struttura pressoché simile per carica compositiva ma differiscono per i ritornelli ben riconoscibili, mentre la più articolata e duratura “Operation Phoenix” si fa notare per la venatura epica nel chorus. Se vogliamo trovare un filo conduttore con la prima uscita discografica, ecco le catchy “Super trooper” e la splendida “Just believe”, un vero mix di melodia ed energia; non da meno la semi-ballad “Nothern lights” da gustare di fronte ad una aurora boreale. Carica bombastica anche nel titolo per “Victorious” che insieme a “Roar” e la adrenalinica “Ready to run” assumono il titolo di canzoni più potenti. Particolare l’intro e il grande assolo presenti in “Juliette” che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, la grande estensione vocale di Alexander Strandell, qui in grande spolvero. A completare il quadro un’altra canzone che si apprezza ascolto dopo ascolto; “The last of us”, l’ultimo pezzo da pollice in su. All’appello manca probabilmente una power ballad che avrebbe suggellato al meglio il lavoro.
Dopo l’esordio del 2021 ritornano i Crowne che dimostrano maggior amalgama, esemplificata dal bel lavoro di songwriting e da una produzione di livello. “Operation Phoenix” è un album che si farà ricordare in questo 2023.
© 2023, Giulio Burato. All rights reserved.
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