Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.
effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!
30 Dicembre 2022 19 Commenti Samuele Mannini
Cari lettori, anche il 2022 volge al termine ed è stato un anno di transizione sia probabilmente per il genere sia per noi di MelodicRock.it. A dispetto del sempre elevato numero di uscite mi è sembrato un anno meno vivace dal punto di vista discografico con , ovviamente, le dovute eccezioni. Non sono mancati i grandi nomi che hanno fatto discutere (vedi Journey e Giant) ed in mezzo a tanto marasma forse c’è stata meno voglia di innovare, ma magari è solo una mia impressione.
Per quanto riguarda MelodicRock.it pur in mezzo a difficoltà di ogni genere (delle quali magari parleremo in separata sede), avvicendamenti e nuovi ingressi, abbiam cercato di proporvi con i nostri soliti standard tutto il meglio della nostra musica preferita, cercando inoltre di ampliare un po’ gli orizzonti musicali strettamente legati al Rock melodico ed affini, senza però stravolgere la linea editoriale del sito. Insomma con le nostre 180 ed oltre recensioni tra novità e classici, le nostre tonnellate di news sempre esaustive e tempestive e la nostra presenza nella trasmissione radio Rock Of Ages speriamo di avervi fatto buona compagnia durante tutto l’anno.
Per il futuro con un po’ di riorganizzazioni interne e sempre sbattendoci al massimo delle nostre potenzialità, intendiamo proseguire la nostra crociata nel nome della melodia seppur in questo panorama non proprio idilliaco, ampliando per quanto possibile anche la parte social che oltre a Facebook per l’anno prossimo prevedrà anche il potenziamento e la razionalizzazione della nostra pagina Instagram, oltre alla creazione di nuove rubriche ed un maquillage al sito. Insomma, noi ci siamo e ci saremo nonostante tutto, sperando sempre di poter contare su di voi. We Rock!
Mannini Samuele, Direttore Esecutivo Di MelodicRock.it.
Samuele Mannini: Come ho scritto nell’introduzione, nel marasma delle numerose uscite del genere ho preferito come mio solito muovermi in territori un po’ borderline ed a tal proposito non ho potuto fare a meno di premiare le clamorose uscite Dei Poets Of The Fall, il ritorno da me attesissimo di nuova musica da parte dei The Quest e quel geniaccio di Andreè Theander con la sua nuova creatura Clouds of Clarity. Per il resto non poteva certo passare inosservato il ritorno dei Tears For Fears, mentre dopo un inizio altalenante mi sono ritrovato ad ascoltare con insistenza il power pop dei Taboo (che forse ho penalizzato un po’ troppo in sede di recensione). L’Italia è ben rappresentata dai veterani Lionville e dalla sorpresa StreetLore, mentre per i Journey ammetto che ha pesato il nome, anche se sono entrati per il rotto della cuffia per via della produzione diciamo…discutibile. Ecco dunque la mia top 2022.
Vittorio Mortara: Difficile scegliere questi 10 dischi. Difficile perché quest’anno ne abbiamo ascoltati veramente tanti. Tralasciando la delusione per le uscite di alcuni big e l’inconsistenza di un nugolo di esordienti, per il sottoscritto i botti di questo 2022 sono stati il veterano Richard Marx , i discotecari Reckless Love ed i tamarrissimi crucchi Kissin’Dynamite, con l’aggiunta dell’ultim’ora dei giovanissimi Violet! Menzione d’onore per i fuori tema Hellacopters, per i modernisti Taboo, per i pluriacclamati Generation Radio ed il progetto Monti/Nava a nome Street Lore. Insomma, anche se inflazionatissima di produzioni e supergruppi inutili, la nostra musica dimostra di potere avere un futuro. E per fortuna! perché io, come tutti voi , ne ho assoluto bisogno. Tanti auguri melodicrockers!
Yuri Picasso: Passa il tempo, non la sete di nuova musica di noi aficionados. E nonostante le note siano sempre quelle, di anno in anno il numero di uscite discografiche aumenta sempre più, rendendo oggettivamente questo angolo di riepilogo sempre più arduo, lacunoso e contestabile vista l’impossibilità ad ascoltare ed assimilare TUTTO. Delle tonnellate di musica fisica e non passata delle mie orecchie, chi premiare? Tra i new Act, gli svedesi Vypera per tecnica, freschezza e idee. Tra i vecchi leoni: La classe dei Dare; i Journey, dove la non curanza della produzione fa da contraltare alla capacità di trasformare emozioni in pentagramma. L’inossidabilità dei Treat, e la ritrovata verve di James Christian grazie l’ausilio di Mark Mangold. Cosa dire dei supergruppi o presunti tali? Buona parte meri tentativi di rivitalizzare encefalogrammi artistici piatti. Ad ogni modo, tra codesti, pollice su per i Generation Radio e i Kings of Mercia. Mio malgrado rimangono fuori di poco Violet e Skid Row. Quindi, anche se non in ordine, ecco la mia personale top 10.
Denis Abello: Anno quello appena passato che ha riservato ben pochi colpi ad effetto,e forse l’unico veramente degno di nota porta il nome di Generation Radio, superband nel vero senso del termine. Oltre a loro qualche colpo ad effetto c’è stato come StreetLore e Vypera ma il grosso della Top 10 è una conferma della bontà di alcune nuove leve (Fans of The Dark, Satin) o della classe dei soliti noti (91 Suite, Treat, Dare, Lionville, Edge of Forever). Incrociamo le dita per un 2023 più scoppiettante in termini di nuove proposte! P.s.: al solito alla mia Top 10 aggiungo qualche disco meritevole di menzione tra cui spiccano i Journey che con una scelta più bilanciata dei pezzi e una produzione di livello avrebbero potuto puntare mooooolto in alto… peccato… Altre menzioni per Ronnie Atkins – Make It Count, Kissin Dynamite – Not The End of the Road, Vypera – Eat Your Heart Out, Palace – One for the Road, Ten – Here Be Monsters e Rob Moratti – Epical.
Giorgio Barbieri: Come oramai saprete, io sono l’anima più heavy del sito (anche se non sono l’unico) e le mie scelte vanno quindi quasi esclusivamente sugli album che ho recensito, dato che sono quelli più nelle mie corde. Perciò, quando vedete nomi come Lugnet, Avatarium e Queensryche, non stupitevi più di tanto, questo sono io, nel bene e nel male. Buon 2023 a tutti i lettori!
Giulio Burato: Il 2022 verrà forse ricordato come l’anno dell’ultimo album in studio (sarà vero?) dei grandi Treat che mi sento dunque di omaggiare come migliore uscita dell’anno; “the endgame”, titolo esplicativo, è un album di grandi canzoni. Mi hanno poi stupito due band di stampo A.o.r. come gli spagnoli 91 Suite e i Generation Radio. I primi partoriscono un album con tante potenziali hit; i secondi sono una delle migliori “super band” create da sempre dall’etichetta Frontiers. Non posso però dimenticare “Impera”, altro album di spessore dei Ghost e “Freedom” dei carismatici Journey. Sorprese dell’annata: “Automaton” dei Crashdiet e “Are you ready” dei bravi Degreed. Buono il come back di Kenny Leckermo in sella agli H.e.a.t. Segnalazione finale per i Kissin’ Dynamite che con “No the end of the road” trovano la consacrazione con un album potente, melodico e ricco di belle canzoni.
Alberto Rozza: Quest’anno proverò a cimentarmi per la prima volta nella top ten con un particolare riguardo ai tre dischi che ho gradito maggiormente. Al terzo posto il debutto dei rumeni Manic Sinners (“King Of The Badlans”), album interessantissimo, fresco, con sprazzi di originalità rari ai nostri giorni; sono stati veramente una scoperta e spero di vederli pure dal vivo. Al secondo posto “The Final Battle” degli Stryper, che dimostrano ancora una volta che nonostante tutto se sei a certi livelli da anni c’è un motivo senza considerare che il sound del disco è una vera e propria bomba. Al primo posto l’eterno Graham Bonnett con “Day Out In Nowhere”… semplicemente un maestro vero, paradossale che il più anziano sforni ancora i prodotti migliori, ma si sa: gallina vecchia fa buon brodo! Per il resto gli altri dischi che ho trovato meritevoli sono elencati qui sotto. Buon 2023 ai lettori!
Francesco Donato: Anno sicuramente non avaro sul fronte uscite questo 2022, con parecchie band che hanno approfittato dell’allentamento della situazione covid e consequenziale apertura ai live per sfornare i loro lavori. Non sono mancati nomi importanti della scena più recente come Hardocore Superstar, H.E.A.T, Crashdiet e tanti graditi ritorni dalla golden era come Def Leppard, Treat, Dare, Skid Row, Ten, Stryper, Michael Monroe, Journey. Poche per quanto mi riguarda le uscite folgoranti in merito agli esordi, quest’anno insomma è mancato “l’effetto Nestor” ma non sono mancate le superband come ad esempio i Generation Radio. Ecco dunque la mia Top Ten e buon 2023 a tutti i lettori!
Iacopo Mezzano: In un anno, a mio avviso, non molto ricco di uscite di rilievo certificato da soli 15 dischi acquistati datati 2022, presento la mia personale top ten con cinque nomi convincenti ed altri cinque un po’ così così… sperando in un 2023 più entusiasmante faccio i miei migliori auguri a tutti i lettori!
© 2022 – 2023, Samuele Mannini. All rights reserved.
Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli