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Sabu – Banshee – Recensione

14 Dicembre 2022 4 Commenti Samuele Mannini

genere: Hard Rock/Aor
anno: 2022
etichetta: Frontiers

Tracklist:

Blinded Me
Banshee
Kandi
Love Don’t Shatter
Back Side Of Water
Skin To Skin
Rock
Turn The Radio On
Dirty Money
Midnight Road To Madness
Rock The House

Formazione:

Paul Sabu: Vocals, All Instruments
Barry Sparks: Background Vocals, All Instruments

Contatti:

FB: https://www.facebook.com/aorsabu/
Sito: https://paulsabu.com/

 

Ecco un ritorno inaspettato, ma quanto mai gradito. Per chi come me ha vissuto l’ hard rock e l’aor di fine eighties nel pieno del fulgore, Paul Sabu è un nome mitico e il disco a nome Only Child ancora si staglia nell’olimpo dei must have assoluti. In questo come back Sabu è accompagnato da Barry Sparks col quale spartisce tutte le parti strumentali, anche se non è specificato chi suona cosa ed in quale brano, ho la netta sensazione che la chitarra di Mr. Sabu si occupi principalmente della parte solista, anche se l’amalgama è talmente buono che si stentano a notare differenze marcate.

Quello che salta subito all’orecchio è una maggiore complessiva predisposizione all’hard rock graffiante e roccioso rispetto all’epoca Only Child , anche se l’opener Blinded Me seduce subito col suo hard graffiante, ma ammiccante allo stesso tempo, un tocco di classe che subito predispone bene all’ascolto. La title track Banshee è catchy, ma non scontata e prepara al primo singolo ovvero Kandi e qui si che emergono gli echi degli Only Child, l’ibrido perfetto tra la melodia da airplay ed il piglio del vero rocker. Da Love Don’t Shatter si capisce che le atmosfere stanno virando su un hard rock più muscolare e l’anthem Back Side Of Water non fa che darne conferma. Skin To Skin ricorda un po’ le atmosfere dei Silent Rage (prodotti proprio da Sabu…sarà un caso?) e da una canzone che si intiola Rock che vi aspettavate, se non una roboante e trascinante cavalcata? Più compassata e old fashoned è Turn The Radio On così come Dirty Money, gradevoli ed inaspettati invece sono i giochi di voce Midnight Road To Madness. Chiude a martello la furibonda Rock The House 4/4 a dritto e via col pogo.

Insomma un disco robusto e massiccio, che quasi non ci si aspetta da Sabu, ma che mostra che il tempo passato dietro le quinte non ha affatto rammollito il buon Paul che anzi, oltre a ricordarci la sua immensa classe, ci mostra che i veri artisti non li puoi certo collocare in una nicchia.

Soccombete dunque all’urlo della Banshee e… mi raccomando, volume a palla!

© 2022, Samuele Mannini. All rights reserved.

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