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Recensione Gemma Sepolta

Gemma Sepolta

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Le Mans – Le Mans – Gemma Sepolta

17 Novembre 2022 4 Commenti Yuri Picasso

genere: Hard Rock
anno: 1986
etichetta: Columbia
ristampe: 2010 - Sony music

Tracklist:

1 - Love Lies
2 - Don't Wanna Work
3 - Love Is A Waste Of Time
4 - Never Wanna See You Cry
5 - Addicted
6 - Chain Around Your Heart
7 - Bad Reputation
8 - Life Of Rock'n'Roll
9 - Misunderstanding
10 - Sex, Guitars, Rock'n'Roll

Formazione:

Peter Marrino : lead vocals
Johnny Johnson : guitars, keyboards, backing vocals
Derek Frigo : guitars
Brett Bloomfield : bass
Kenny Stavropoulos : drums

 

Anni fa ero assiduo frequentatore di forum (musicali e non solo), tempo prima che Facebook prendesse campo. Quando volevo fare il saccente dei capolavori nascosti, dimenticandomi per un istante che in quel contesto virtuale ero circondato da chi ne sapeva quanto me se non di più, scrivevo:” … ragazzi, cercatevi l’omonimo dei Le Mans e poi ne riparliamo” Passavo per sbruffone, senza volerlo, ma tralasciando l’opinabile ‘modus scrivendi’ del sottoscritto, fermandoci alla sostanza, che capolavoro è ‘Le Mans’?!?

Scovati da Mike Varney, dopo il debutto acerbo ma interessante (‘On The Streets’) per la sua Shrapnel datato 1983, un inevitabile assestamento della line-up, arriva il grande salto in Columbia e il disco qui ricordato nell’anno perfetto 1986. Immaginate un film ad alto tasso adrenalinico intervallato da momenti di pausa riflessiva, contestualizzati nello sviluppo della pellicola, in un insieme dove in ogni istante vorreste essere quel protagonista.

Come altro descrivere queste 10 meravigliose perle in pentagramma? La partenza inganna con una classe unica. “Love Lies” è notturna ma decisa, calzante quanto basta per attirare l’attenzione su quello che ci aspetta. Anthems quali “Love Is a Waste Time”, “Life of Rock’n Roll” o ancora “Bad Reputation” ciascuna determinata da una propria natura, rappresentano pura dinamite strutturate perfettamente in dinamica e arrangiamenti, dove la voce di Peter Marrino emerge acuta ma calda. È inutile che ci stiamo a rigirare con le parole. Canzoni di tale caratura per quanto anacronistiche oggi non se ne scrivono più. I riff di Derek Frigo, non lasciano prigionieri coadiuvato dai tasti d’avorio e dalla seconda chitarra di Johnny Johnson. E quando i toni si smorzano ci pensano “Never Wanna See You Cry” e “Misunderstanding” ad alzare l’emotività senza alzare la glicemia, complice anche un accurato uso del sax nella seconda delle due.

Purtroppo ‘Le Mans’ non esplose e a seguire la chiamata di Peter Marrino nei Cacophony, anno 1987 (nei quali transiterà anche il drummer Kenny Stavropoulos) renderà il disco qui recensito tanto unico quanto prezioso. Avremo la possibilità di riascoltare Derek Frigo (rip) nell’originale incarnazione degli Enuff Z’Nuff.
Da avere.

© 2022, Yuri Picasso. All rights reserved.

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