LOGIN UTENTE

Ricordami

Registrati a MelodicRock.it

Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.

effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!

Recensione

76/100

Video

Pubblicità

The Dead Deasis – Radiance – Recensione

07 Ottobre 2022 2 Commenti Francesco Donato

genere: Hard Rock
anno: 2022
etichetta: SPV/Steamhammer

Tracklist:

01. Face Your Fear
02. Hypnotize Yourself
03. Shine On
04. Radiance
05. Born to Fly
06. Kiss The Sun
07. Courageous
08. Cascade
09. Not Human
10. Roll On

Formazione:

Glenn Hughes – voce, basso
Doug Aldrich – chitarra
David Lowy – chitarra
Brian Tichy – batteria

 

A distanza di un solo anno dal precedente “Holy Ground” tornano roboanti i Dead Deasis, band che aveva suscitato parecchio interesse in quell’occasione proprio per l’avvicendamento alla voce tra due grandi personaggi quali John Corabi e Glenn Hughes. Il caro vecchio Glenn si conferma al microfono e al basso anche in questo “Radiance” (uscito il 30 Settembre per SPV/Steamhammer) accompagnato in questo sesto capitolo del progetto Dead Deasis da David Lowy e Doug Aldrich alle chitarre e dal ritorno di Brian Tichy alla batteria.

Puntando subito al cuore dell’album dopo svariati ascolti, possiamo dire che il filo conduttore di Radiance risieda proprio nell’alchimia creata da questi quattro vecchi marpioni dell’hard rock, capaci di portare in dote riffs semplici, lineari ma superbamente magnetici sui quali l’eleganza canora di Hughes poggia con estrema maestria. I pezzi in sé non brillano di luce propria, non c’è un pezzo che a fine ascolto si farà ricordare più di un altro, ma sicuramente è un album che complessivamente regalerà grande gioia agli storici estimatori di Glenn Hughes e agli amanti di certe sonorità hard seventies. Dall’opener “Face Your Fear” ai due singoli scelti come apripista “Shine On” e “Radiance” quanto detto sopra non lascia spazio a sbavature o cali di qualità.

Se proprio vogliamo scovare un punto di riflessione, occorre metter davanti un paragone (inevitabile!) con la precedente gestione Corabi. La sensazione è che in questo Radiance (dubbio in verità presente anche nel precedente “Holy Ground”) si perda un pizzico di rabbia e di quella fumosità che la voce di Corabi sapeva regalare, il tutto appannaggio dell’eleganza cristallina di Hughes. Radiance resta un ottimo album, probabilmente di gran mestiere come i suoi musicisti, ma solido e pratico nel farsi capire senza mezze misure.

© 2022, Francesco Donato. All rights reserved.

Ultime Recensioni

Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli

2
0
Would love your thoughts, please comment.x