Recensione

Perfect Plan – Brace For Impact – Recensione

06 Ottobre 2022 6 Commenti Yuri Picasso

genere: Melodic Rock
anno: 2022
etichetta: Frontiers

Arriva a 4 anni dal debutto la prova del fuoco (a rimanere in tema col layout della cover) per gli svedesi Perfect Plan; il terzo disco è una disamina fondamentale per una band che ha saputo attirare l’attenzione su sé stessa in un’epoca in cui l’accessibilità a pubblicare un disco è inversamente proporzionale alle possibilità di venderlo fisicamente, visti i costi di produzione radenti il minimo storico e la possibilità odierna di streammare legalmente. Difficile emergere quando la quantità abbonda, regola applicabile in tutti i temi portanti della vita.

Il meraviglioso singolo “In And Out Of Love” tratto dal debutto aveva spianato il cammino a Kent Hilli e compagni, i quali confermarono la bontà della proposta con una serie di cover famose, riarrangiate e accompagnate da video suggestivi (“Stay”, “That Was Yesterday”, “Show Me The Way”) e dal secondo lavoro a nome ‘Time For a Miracle’, qualche punto superiore al debutto. Con queste premesse e aspettative piuttosto alte ci prestiamo ad ascoltare ‘Brace For Impact’. La rotta non può essere stravolta, i nostri navigano all’interno di una confort zone distinta da una qualità e una personalità assoluta e confermata, propria sin dalla nascita, dislocando lievemente il timone verso un sound un poco più americaneggiante rispetto gli esordi. L’opener “Surrender” ne è un esempio tangibile; “Love Walks In” ripercorre i punti forti del combo creando un brano dal ritornello immediato, si simile a innumerevoli altri ma funzionale. Leggermente più Heavy “Can’t Let You Win” e “Bring Me a Doctor” rappresentano un valido e credibile ponte con l’ultimo lavoro targato Giant. “Gotta Slow Me Down” e l’intro affidato alle keys di “Emelie” riporta l’ascoltatore a schemi scandinavi assodati, targati Europe ‘Out Of This World’ era. C’è spazio a una tentazione moderna durante la strofa in “Stop The Bleed” salvo tornare in territori difensivi nel chorus. “My Angel” è la ballad di turno, piacevole, non ai livelli di quelle presenti nel disco solista del cantante o nei precedenti capitoli targati Perfect Plan. Chiude il cd (se così ancora si dice) il mid tempo “Walk Through The Fire” dove Kent Hilli dimostra di dare il meglio di sé su tonalità ed ottave medio alte.

Nonostante la mancanza della potenziale super hit, i Perfect Plan sono una grande band, a riconferma di quanto scritto sopra. La calibrata miscela di Hard Rock Melodico e AOR easy listening funziona anche se saltuariamente il fattore sorpresa latita causa pezzi dal sapore di già esplorato, richiamando la nostra attenzione ai dettagli (ben presenti!). Un disco da avere per i fan del genere.

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