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Recensione

75/100

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Micheal Bormann’s Jaded Hard – Power To Win – Recensione

25 Ottobre 2022 2 Commenti Yuri Picasso

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2022
etichetta: RMB Records

Tracklist:

01 - Nothing But A Photograph
02 - Power To Win
03 - Our Sweet Lullaby
04 - Heaven
05 - When I Look In Your Eyes
06 - A Step Away From Heaven
07 - Just Wanna Fall In Love
08 - Little White Lies
09 - Domino
10 - When She´s Good
11 - Hysteria - Wrong And Right
12 - We Must Make A Stand (Duisburg United)


Formazione:

Michael 'Maikel' Müller: Drums; Thommy Dahlem: Leadguitar; Michael Bormann: Leadvox & Guitar; Chris 'Hexe' Ivo: Keyboards; Christoph 'Baumi' Baumeister: Bass

 

Una Carriera in agrodolce. Così si può sintetizzare la storia artistica (almeno fino ad ora) di Micheal Bormann.

Sono passati quasi 20 anni dall’amara e conflittuale dipartita dalla sua creatura (Jaded Heart) e se da una parte il biondo crinito gode di stima e simpatia nel settore perché ha contribuito a mantenere viva la fiamma quando questa giorno dopo giorno si affievoliva (seconda metà anni 90) collaborando a tutti gli effetti a dischi ancora oggi godibilissimi e di valore, dall’altro lato non è mai riuscito a entusiasmare appieno con i suoi lavori solisti portando via ai recensori una sufficienza o poco più accompagnata da una metaforica pacca sulle spalle. La formula in questo secondo capitolo dei SUOI Micheal Bormann’s Jaded Hard (e il genitivo sassone del moniker ha un impressionante valore rafforzativo) non si discosta di molto dall’opera prima. Hard Rock melodico e canonico, consolidato, caratterizzato da un paio di picchi, un crocevia tra lo stile americano/europeo con un paio di inevitabili velature teutoniche.

Parliamo dei pezzi migliori: la title track incalza col suo incidere grintoso e melodico. “Our Sweet Lullaby ” presenta un ritornello catchy e iper-melodico, AOR di buona fattura. “Heaven” non è una ballad, bensì un mid tempo memore del compianto Eddie Money. Il Lentone di turno porta il nome di “Just Wanna Fall In Love”, strappalacrime, ricorda i primi slow dei Jaded Heart, trascinata da piano e archi assolutamente funzionali alla resa del brano. “Little White Lies” è il classico pezzo da ascoltare a manetta mentre si spinge l’acceleratore lungo l’autostrada. “When She’s Good” è sporcata dal blues degli ultimi Whitesnake; “Hysteria” ricorda non solo per il titolo ma anche per l’hook del ritornello i Def Leppard.

Tirando le conclusioni non mancano i pezzi di qualità, intervallati da un paio di fillers, a conferma di quanto di buono aveva presentato il Nostro con il debutto della sua nuova creatura.
La copertina rimembra per colori e stile quella di ‘Helluva Time’, opera prima dei JH dopo la dipartita dal singer. Il carismatico Bormann conferma la sua innata capacità a comporre rock melodico senza età, piacevole ed onesto. A mio modo di sindacare non è poco, non è scontato.

Buon ascolto!

© 2022, Yuri Picasso. All rights reserved.

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