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Recensione

75/100

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Mad Max – Wings Of Time – Recensione

26 Ottobre 2022 Comment Alberto Rozza

genere: Hard n' Heavy
anno: 2022
etichetta: Roar! Rock Of Angels Records

Tracklist:

1. Too Hot To Handle
2. Days Of Passion
3. A Woman Like That
4. Best Part Of Me
5. Rock Solid
6. The Stage Is For You
7. When It Stops
8. Stormchild Rising
9. Heroes Never Die
10. Miss Sacrifice
11. Freedom

Formazione:

Julian Rolinger – Lead, Backing Vocals
Juergen Breforth – Guitars, Backing Vocals
Axel Kruse – Drums
Fabian "Fabs" Ranft – Bass, Backing Vocals

Ospiti:

Chris Brush - Drums
Fred Zahl – Guitar, Bass
Sandro Giampietro – Guitar, Backing Vocals
Julian Rolinger – Backing Vocals
Dietmar Schmidt – Backing Vocals
Bodo Kommnick - Strings
Marlon Zahl – Drums, Percussion
Hugh McDonald - Bass
Julia Salm - Vocals
Karsten Bölting - Guitar
Peter Lenzschau – Guitar, Backing Vocals

Contatti:

Sito: https://madmax-germany.com/

Facebook: https://www.facebook.com/madmax.germany.rocks

 

In uscita il nuovo album dei teutonici Mad Max, super band che festeggia i 40 anni di attività con un nuovo lavoro gustoso, ricco di spunti e grandi ospiti.

Apre in grande stile l’intensa “Too Hot To Handle”, ben strutturata e dalle atmosfere nostalgicamente hard rock. Si sale di livello con la poderosa “Days Of Passion”, brano intenso e dalla trama coinvolgente, tagliente e oscuro, complessivamente riuscito e di grande impatto. “Woman Like That” è un pezzone scanzonato, corale e tutto sommato piacevole, in linea con lo stile della band e senza grandi eccessi di originalità. Toni più caldi e accomodanti per “Best Part Of Me”, classico esempio di hard rock sentimentale, un cliché impossibile da evitare in un album di questo tipo, come la successiva “Rock Solid”, leggermente più lenta e contemplativa, ma certamente sentita e struggente. Si torna a martellare con “This Stage Is For You”, buonissimo pezzo arrembante e dal sapore retrò. Non ci scostiamo molto dall’andazzo dell’intero lavoro con “When It Stops”, gradevole, energico, leggermente banale. Arriviamo a “Stormchild Rising”, strumentalmente più heavy, inaspettato, che apre nuove prospettive all’ascoltatore, facendolo piombare in una dimensione non ancora esplorata dalle tracce precedenti. “Heroes Never Die” è il pezzo semi – lento intenso e serio che ancora mancava all’appello: musicalmente convincente, vocalmente corale e coinvolgente, non delude le aspettative. “Miss Sacrifice” è una chicca molto interessante, che esprime le grandi capacità della band e che ci conduce alla conclusiva “Freedom”, breve e acustica, giusto modo per congedarci dai Mad Max, che ci consegnano un buonissimo lavoro di studio, onesto, canonico e che incuriosisce anche per il risvolto che potrebbe avere nei live.

© 2022, Alberto Rozza. All rights reserved.

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