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Recensione

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Ousey/Mann – Is Anybody Listening – Recensione

06 Luglio 2022 3 Commenti Vittorio Mortara

genere: Hard Rock
anno: 2022
etichetta: Escape

Tracklist:

1. The Flag
2. And So It Begins
3. Brave New World
4. I’ll Tell You When To Stop
5. Broken
6. Cruising At Altitude
7. Bull For The Fight
8. The Fall
9. Is Anybody Listening
10. Before You Leap
11. I Know Who I Am With You
12. No Second Chances
13. Number One

Formazione:

Chris Ousey – voce, chitarre
Clive Edwards – batteria
Steve Mann – chitarre e tastiere
Angela Mann – basso

Ospiti:

Jason Mann – Cori su “I’ll tell you when to stop”

 

Il morbo che ti fa prendere i tuoi assi per mescolarli a piacere al fine di ottenere cosiddetti “supergruppi” pare abbia colpito, oltre alla nostra Frontiers, anche la Escape music. Si dice abbiano presentato Steve Mann a Chris Ousey e tra i due sia scattata subito la scintilla che, dal nulla, ha dato origine a questo platter… Ne prendiamo atto e ci poniamo serenamente all’ascolto. Premesso che Chris ha un posticino speciale nel mio cuore, ho sempre la netta convinzione che non riesca ad esprimere il meglio di sé stesso lontano dalla nave madre Heartland. E non si smentisce neppure in questo caso. L’abbinamento con la famiglia Mann (ci sono anche Angela al basso e Jason ai cori) ha dato vita ad un lavoro dal livello fortemente altalenante: i pezzi più Heartland sono molto gradevoli, melodici e credibili, mentre i brani più hard, dall’influenza vagamente NWOBHM, risultano un tantino ostici e non riescono, a mio giudizio, a graffiare.

E così la rocciosa “The flag”non è sicuramente il miglior opener di tutti i tempi, nonostante l’intro atmosferica ed un Chris in ottima forma. Il dualismo dell’album salta subito all’orecchio quando passi alla successiva “And so it begins”, hard al punto giusto ma con una splendida linea melodica che ti acchiappa da subito. “Brave new world” non è una cover dei Maiden ma un pezzo di hard rock spedito che ricorda alcune vecchie cose di Aldo Nova. Originale e piacevole “I’ll tell you when to stop”, saltellante funky’n’roll infarcito di controcanti. Mi aggrada anche la semiballad “Broken”, sulla quale fanno capolino le esperienze di Mann con il McAuley Shenker Group. “Cruising at altitude” flirta col class metal e, nonostante il coro d’effetto, non riesce pienamente a farsi apprezzare. “Built for the fight” potrebbe essere una outtake di “Miracles by design” se non fosse appesantita dall’eccessiva epicità del refrain. Apprezzabile il lentone “The fall” per l’opportunità che da ad Ousey di esplorare l’intera gamma dei toni a sua disposizione. Trovo, invece, piuttosto insipido il blues della title track. Così come non gradisco un granchè la dura “Before you leap” e la dondolante “I know who I am with you”, poco convinte e convincenti. “No second chances” rialza il tiro piazzando un buon mix di chitarre, tastiere e melodie vocali. E si finisce piuttosto anonimamente il british hard rock vecchio stile di “Number one”.

Non c’è da gridare al miracolo con questo lavoro. “Into the future” resta là nell’olimpo, miglior disco uscito nel 2021. Qui siamo parecchi gradini al di sotto. La produzione non ne raggiunge i livelli, l’ispirazione tantomeno. Resta la splendida voce di Chris, unica e particolare, ed una manciata di canzoni degne di nota. Per il resto siamo nella media, a mio vedere, abbastanza bassa, di questo 2022. Peccato…

© 2022, Vittorio Mortara. All rights reserved.

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