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Recensione

77/100

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Crossing Rubicon – Perfect Storm – Recensione

08 Luglio 2022 2 Commenti Yuri Picasso

genere: Melodic Rock
anno: 2022
etichetta: Frontiers

Tracklist:

01. Perfect Storm
02. Reason To Die
03. Scar
04. Too Late
05. On The Run
06. 100 Thousand Years
07. Never Again
08. Cry Me A River
09. Get Away
10. Crash & Burn (Feat Holly Bisaha)
11. Time (Without You)

Formazione:

John Bisaha (Vocals, Bass); Cenk Eroglu (Guitar, Keyboard); Efe Eroglu (Guitar, Keyboard) ; Reis Ali Eroglu (Drum)

 

Non il solito disco. Non la solita zuppa trita che il genere ha offerto noi nell’ultimo decennio.

In questa band troviamo l’ex Winger Cenk Eroglu accompagnato dai figli Efe e Reis Ali (rispettivamente chitarra/tasti d’avori e batteria), il singer John Bisaha (The Babys) e special guest quali Pat Mastelotto (Mr Mister) e Ray Coburn (Honeymoon Suite). Durante un’intervista Eroglu ha espresso che parte del materiale qui presente è stato composto tra il 1984 e il 1998 definendo l’incontro col singer risolutivo ed essenziale per completare e pubblicare quei demo.

Un disco Melodic Rock, raramente hard, distante dal classic AOR, intriso da una soffice e costante vela malinconica ancor meglio plasmata dal timbro di Bisaha.
Si parte con la Title track, il pezzo maggiormente hard del lotto, posto giustamente in partenza per caricare il livello di adrenalina. Da “Reason to Die” si presetano le keys, mai invadenti ne vere protagoniste (eccezione fatta per un paio di intro) lungo l’airplay, le quali aiutano l’ascoltatore ad addentrarsi in un sentiero di colori tenui, denso di pensieri rilassanti e nostalgici. “Scar” possiede un arrangiamento easy, moderno, dove possiamo apprezzare le doti canore di John Bisaha. “Too Late” parte come una ballad ottantiana per poi svilupparsi in un mid tempo notturno dal ritornello assolutamente riuscito. Spazio alla solare e incoraggiante “100 Thousand Years”, impreziosita da tasti d’avorio delicati. La ballad “Never Again” mi riporta alla mente il modus operandi di Stan Meissner e della scuola canadese in generale. Suona datata, anacronistica, proprio per questo l’ho apprezzata molto. Verso la fine troviamo il rock di “Cry Me a River” e l’elettroacustica “Get Away” (Che bell’assolo !), buona compagnia durante un giro in auto in solitaria lungo l’Aurelia (quella ho a disposizione in Liguria  🙂 ).

Fate attenzione al lavoro di Eroglu alla 6 corde; senza strafare aggiunge bontà a ogni brano rendendo ancor più centrato l’obiettivo finale. Promuovo questo ‘Perfect Storm’; ha una sua identità, vuole comunicare un’unica gamma di sensazioni, e tramite canzoni che si muovono tra l’onesto e il pregiato risulta idoneo al proprio intento.

© 2022, Yuri Picasso. All rights reserved.

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