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14 Giugno 2022 0 Commenti Massimiliano MaxAor Carli
Vito Bratta (image credit Paul Natkin/Getty) – l’amatissimo chitarrista italo/americano che ha trovato fama negli anni Ottanta con i White Lion – è ormai fuori dal music business da oltre 20 anni, ma sembra aver ammesso di non aver chiuso completamente la porta per esibirsi di nuovo.
In un’intervista appena pubblicata da Guitar World (ma stranamente datata 2019), Vito ha spiegato: “Mai dire mai, perchè in realtà fa male non esibirsi. E’ difficile starne fuori, mi manca. E mi dispiace che mi sia stato dato un certo talento per fare qualcosa…e non lo uso”.
Bratta ha co-fondato i White Lion con il cantante Mike Tramp nel 1983. Il gruppo ha avuto un grande successo negli Eighties grazie a hit come Wait e When The Children Cry. Il più grande album della band, Pride del 1987, è stato certificato doppio disco di platino e ha contribuito a consolidare i White Lion nel panorama rock mondiale.
Il suo stile distintivo e gli incredibili assoli lo hanno reso un personaggio molto amato tra i fan e gli altri musicisti. Ma la formazione classica del gruppo ha suonato il suo ultimo spettacolo insieme nel 1991 e si è sciolta nel 1992. Cinque anni dopo, Vito ha subito un brutto infortunio al polso che ha reso doloroso suonare la chitarra.
Da allora, ha smesso di esibirsi e si è limitato a suonare solo chitarre classiche in casa. Ma l’intervista con Guitar World ha rilevato che ha ricominciato a suonare l’elettrica alla fine del 2019: “Molto dovrebbe cambiare per tornare sul palco, ma sono felice che i fan tutt’oggi apprezzino tutto ciò che ho registrato. Sono davvero contento di aver sempre dato tutto me stesso. A volte sento anche come se avessi superato le mie capacità”.
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